A Lampedusa "sbarcano" Borghezio e la Le Pen La sinistra non li vuole...

I barconi sì, l'esponente del Carroccio e la leader del Fronte National no. La sinistra "democratica" li accoglie con striscioni, cori e sit-in. E ci si mette pure l'Udc: "Passerella xenofoba"

A Lampedusa "sbarcano" 
Borghezio e la Le Pen 
La sinistra non li vuole...

Lampedusa - Se sei di destra non puoi nemmeno andare a Lampedusa... I barconi di clandestini vanno bene, la figlia del fondatore del Fronte Nationale no. Marine Le Pen e l’esponente del carroccio, Mario Borghezio, sono arrivati nell'isola siciliana per visitare i centri di accoglienza. Scesi dall’aereo, i due europarlamentari hanno trovato ad attenderli in pista un mezzo messo a disposizione dal Comune, e non solo... La solita Italia di striscioni e proteste ha dato il benvenuto ai due politici. Una cinquantina di militanti dell’associazione Ascausa e di Legambiente hanno effettuato un sit-in davanti l’aeroporto di Lampedusa in concomitanza con l'arrivo dei due politici.

E il pd cavalca la protesta "Un inseguimento" della leader del Front National, Marine Le Pen, e del’eurodeputato leghista Mario Borghezio, in visita oggi a Lampedusa. Ad annunciarlo è il capogruppo del Pd nel consiglio comunale dell’isola, Peppino Palmeri. "Abbiamo subito contrastato questa visita - ha detto il consigliere - perchè sono venuti qua solo a sfruttare la situazione: la Le Pen è candidata alle presidenziali francesi, Borghezio sappiamo coma la pensa sul Meridione. È una speculazione verso i lampedusani e soprattutto verso i migranti". Palmeri ha anche chiesto al governo di tornare al "modello Lampedusa": "Abbiamo sempre sostenuto lo spirito di accoglienza dei lampedusani, che è noto a tutti ma chiediamo al governo di non fare di Lampedusa un centro di accoglienza a cielo aperto: accogliamo i migranti ma come accadeva nel 2003 e nel 2007, entro 48-72 ore devono trasferiti altrove" 

Ci si mette anche l'Udc: "Una passerella xenofoba" "La presenza di Borghezio e Le Pen oggi a Lampedusa, rappresenta un atto di gratuita provocazione che esaspera ancor di più il clima che vivono i cittadini dell’isola delle Pelagie, vittime anch’essi di una politica di annunci e di intolleranza che non serve al Paese". Lo afferma il presidente del senatori Udc e coordinatore in Sicilia del partito Gianpiero D’Alia, presente al convengno su ’Federalismo municipale e regionale, quali prospettive per la Sicilia?’, in corso a Palermo, all’Assemblea regionale siciliana. "In questo momento - continua - l’Italia ha bisogno di unità e condivisione per affrontare un problema epocale come la forte pressione migratoria che viene dal Nord Africa e non ha certo bisogno, invece, di passerelle xenofobe".

Le Pen la dama nera d'Europa? Le Pen è un cognome che continua a far discutere e in alcuni casi a spaventare. Ma chi è realmente la figlia dell'ormai ottantenne fondatore del Fronte Nazionale? Una sdoganatrice. Una specie di Fini d'Oltralpe? Nemmeno. Pragmatica, moderna e pluridivorizata. Marine Le Pen, 42 anni, secondo due recenti sondaggi potrebbe arrivare al ballottaggio nelle presidenziali del 2012. La lotta all’immigrazione clandestina è uno dei pilastri dell’ideologia frontista insieme alla retorica anti-Islam e all’uscita dall’euro e dall’Ue. Madame Le Pen, tuttavia, pur non rinnegando nessuno dei temi-chiave del padre legati all’ideologia del maresciallo Henri Philippe Petain, ha da tempo intrapreso una precisa strategia che i francesi hanno ribattezzato "dediabolisation", ovvero dare al Front National un volto più aperto e moderno, non solo di protesta ma anche di governo.

"Fini? E' di sinistra" Un’operazione che molti osservatori hanno paragonato alla "svolta di Fiuggi" di Gianfranco Fini, anche se la bionda avvocatessa, che è anche eurodeputato, ha subito preso le distanze: "Fini è troppo spostato a sinistra. E poi lui si è alleato con Berlusconi mentre noi con l’Ump (il partito di Nicolas Sarkozy, ndr) non ci andremo mai". L’obiettivo della figlia più giovane di Le Pen, che lo scorso gennaio al congresso di Tours si è imposta alla guida del Fronte battendo lo sfidante Bruno Gollnisch, è, in effetti, assai più ambizioso: traghettare un’estrema destra rinnovata, e capace di intercettare il vasto fronte dei delusi dalla gestione Sarkò, direttamente all’Eliseo.

Destinazione Eliseo A circa 14 mesi dalle urne, d’altro canto, i sondaggi le danno ragione: un rilevamento-choc di Le Parisien’ pochi giorni fa ha piazzato la leader del Fn al primo posto nel gradimento per le presidenziali con il 23%, seguita da Nicolas Sarkozy e dalla socialista Martine Aubry, entrambi fermi al 21%. L’incubo, soprattutto per la gauche, è un bis del 2002, quando il padre Jean-Marie sbaragliò al primo turno Lionel Jospin, costringendo la sinistra a votare compatta, al ballottaggio, per Jacques Chirac. Marine, che ha tre figli e si è lasciata alle spalle due divorzi, potrebbe andare addirittura oltre, visto l’appeal che ha dimostrato in questi mesi battendo i record di ascolti in tv con una miscela di tradizione e rinnovamento.

«Uno spettro si aggira per la Francia - ha scritto di lei poco tempo fa lo storico Sergio Luzzatto - Ha le forme insieme gradevoli e inquietanti di una donna di 42 anni, troppo mediatica (buca lo schermo) per limitarsi a esercitare l’avvocatura, troppo madre (ha tre figli) per sembrare finta coma una top model, troppo figlia (ha un padre padrone) per fare futuro senza evocare un passato. Lo spettro si chiama Marine Le Pen, e noi tutti ne risentiremo parlare".

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