Lancia protagonista sul set e in acqua Una storia di successi

Al Lido di Venezia è stata presentata in questi giorni la prima lussuosa Lancia del mare, una imbarcazione dalla forma di un grande coupé sportivo. Realizzata da Sacs e firmata da Ghristian Grande è a disposizione delle stelle del cinema, è destinata ad armatori amanti della velocità, sotto il cofano rombano infatti 1,120 cavalli targati Fiat Powertrain Tecnologies. Per il quarto anno consecutivo Lancia è sponsor principale della Mostra del cinema di Venezia. Una flotta di 50 vetture, trenta delle quali Delta Executive, sono a disposizione di attrici e attori. Torna inoltre il Lancia café, spazio d’incontro sulla terrazza dell’Hotel Excelsior Lido, un angolo che facilita la conversazione e le riflessioni sui tanti primati e sulla filosofia che ha reso diverse queste automobili da sempre signorili, eleganti, mai eccessive. Poche case hanno contribuito come Lancia al progresso dell’automobile, proponendo soluzioni tecniche inedite, talvolta controcorrente. Già nel 1907 il primo modello, l’Alpha, stupisce per l’elevata potenza, per il regime di rotazione del motore, per l'assale anteriore solo in apparenza legato alla tradizione, ma in effetti molto innovativo.
Vincenzo Lancia nasce il 24 agosto 1881 a Fobello, in Val Sesia. Il padre, il cavalier Giuseppe, ha fatto fortuna con l’industria dei cibi conservati. Sogna di avere un figlio avvocato, ma Censin, come veniva affettuosamente chiamato, non ama la scuola. A dodici anni va in collegio, con l’intento di ottenere il diploma di ragioniere, ma il giovane Vincenzo trascorre ogni attimo nell’officina che i fratelli Ceirano hanno aperto nel cortile della casa paterna. Vi costruiscono biciclette che vendono con il marchio Welleyes. Censin frequenta il locale dei Ceirano e diventa un meccanico provetto. Quando poi i due fratelli iniziano a lavorare sulle prime auto, è affascinato dai motori. Nel 1906 diventa costruttore e con l’amico Claudio Fogolin il 29 novembre dello stesso anno, fonda la Lancia. Nel 1922, quando è già un industriale di successo, sposa Adele Miglietti, con la quale avrà tre figli: Anna Maria, Gianni ed Eleonora.
Vincenzo Lancia continua a seguire in prima persona lo sviluppo dei nuovi modelli, spesso partecipando direttamente ai collaudi. Intuizione, originalità e coraggio sono i tratti distintivi. Non a caso il suo testamento spirituale è ancora un’automobile: l’Aprilia, che presenta numerose soluzioni stilistiche innovative sconosciute in quegli anni. Vincenzo Lancia muore il 15 febbraio del 1937, all’età di solo 56 anni, lasciando una azienda ricca di personalità e tante pagine nel libro della storia dell’automobile. Numerose le auto divenute un mito: dalla Aurelia alla Flaminia, dalla Flavia alla Fulvia, alla Thema, alla Thesis.

Oggi troviamo il monovolume Phedra, l’elegante Musa, la sempreverde Ypsilon e la raffinata Delta Exclusive, protagonista a Venezia.

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