Germana Brizzolari
«Si è ben lontani dai trenta centimetri di scavo previsti per il rifacimento di via Lanciani: la raschiatura del vecchio manto di asfalto non supera i cinque centimetri». A parlare è lingegner Maurizio Immirzi, residente del III municipio che ha preso carta e penna e ha scritto al presidente Orlando Corsetti per segnalare quelli che sono - a suo avviso - gli errori dei recenti lavori di rifacimento della via.
«Al di sotto del manto asportato - continua Immirzi - è emerso il vecchio selciato in sampietrini, quasi completamente sconnesso, che non è stato rimosso. Anche la siringatura effettuata si è limitata a un impasto di acqua e calce allo stato liquido immesso in fori praticati solo in alcune zone. Tali iniezioni non possono avere alcuna funzione di consolidamento del sottofondo».
La denuncia è stata depositata dal consigliere dei Ds Angelo Mulè il 21 giugno, durante la riunione della commissione Lavori Pubblici del III municipio, e ha imbarazzato i consiglieri del centrodestra. «Ci è sembrato stravagante - racconta Gianni Del Prete, vicecapogruppo di An - che un consigliere della maggioranza consegnasse una lettera di questo tipo. Da anni ci battiamo, anche durante i question time del Consiglio e durante le varie riunioni delle commissioni competenti, per creare nel nostro municipio una Direzione Lavori che controlli la corrispondenza fra i capitolati approvati e le opere eseguite dalle ditte». Secondo quanto segnalato dal residente, inoltre, la presenza di sampietrini al di sotto del nuovo strato di asfalto provocherà un rapido cedimento del manto stradale, con conseguenti crepe, buche e avvallamenti.
Situazione simile anche a via Labicana dove, dopo anni di proteste, sono partiti da poco i lavori di rifacimento del manto stradale. «Non riusciamo a sapere cosa preveda il progetto - si lamenta il presidente del Comitato Rione Monti, Federico Fiorucci.
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