Lancio di bicchieri al Gf, denuncia: via Federica

L'esposto di due avvocati milanesi all'Authority per le comunicazioni: "Violenza scandalosa, episodio diseducativo. La produzione prenda provvedimenti"

Lancio di bicchieri al Gf, 
denuncia: via Federica

«Scandaloso» il Grande Fratello, dove «la violenza fisica è accettata, mentre la violenza verbale (leggi bestemmia) è causa di squalifica» per i concorrenti. Con questa motivazione uno studio legale ha presentato un esposto all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e alla Polizia Postale di Milano contro la messa in onda del cosiddetto «giorno del bicchiere», come viene definito sul sito della trasmissione televisiva l'episodio in cui l'ex modella Federica Rositelli ha lanciato un bicchiere contro l'imprenditore napoletano Gianluca Zito durante una lite. Nell'esposto si chiede di aprire un'inchiesta «per verificare la correttezza della produzione della trasmissione televisiva». L'episodio, che si può rivedere ancora adesso su Youtube, è riassunto nel «diario» del sito della trasmissione, in cui si legge che «il 24esimo giorno di GF9 verrà ricordato come il "giorno del bicchiere", in cui Federica, in un impeto di rabbia, ha scagliato un bicchiere verso Gianluca, che l'aveva definita "fallita"». Si è trattato di una «furibonda litigata» tra Rosatelli e Zito, si legge ora nell'esposto, in cui «costoro non si sono tuttavia limitati a insulti e improperi, già disdicevoli, ma la ragazza ha scagliato un bicchiere ad altezza del corpo e della testa del proprio interlocutore (in quel momento seduto e dunque vulnerabile in entrambe le zone corporee) puntando il medesimo da una parte all'altra del tavolo da pranzo». Secondo gli avvocati dello studio D'Auria «tale condotta, oltre a mettere a rischio la salute e l'incolumità fisica del concorrente aggredito, ha sottoposto a rischio di lesioni personali gli altri ivi presenti». Insomma, per i legali «appare sinceramente paradossale, come hanno avuto modo di affermare i giovani facenti parte del programma nel corso di plurimi "confessionali" che hanno seguito l'accaduto, che un simile gesto possa avvenire durante un programma di intrattenimento, come sbocco di una discussione, in mezzo a tutti i ragazzi, mirando il capo di un interlocutore e mettendo a rischio tutti gli altri. Se il bicchiere avesse colpito, frantumandosi, gli occhi di qualcuno ciò sarebbe stato letale per i sensi di costui». Non viene dimenticato nemmeno che «nel programma è presente un non vedente che, per sua fortuna, era seduto dal lato del lanciatore del bicchiere, altrimenti non avrebbe avuto neppure la possibilità di scostarsi dalla traiettoria del medesimo». Per i legali oggi però «ancora più grave è che la produzione nel suo complesso» da un lato «abbia tollerato la presenza nella "casa" e dunque nel programma del soggetto violento che si è reso protagonista del gesto» e dall'altro che «abbia mandato in onda nei riassunti giornalieri la scena, altamente violenta e certamente incompatibile con il genere di programma di intrattenimento». Un comportamento che definiscono una «acquiescenza alla violenza» inaccettabile in una «trasmissione seguita anche e soprattutto da giovanissimi» e «incompatibile con le scelte, già ripetutesi due volte, di eliminare concorrenti che in modo più o meno palese si sono resi protagonisti di intercalari blasfemi, certamente diseducativi e immorali ma aventi una portata di violenza e aggressività certamente ben minore del lancio di un bicchiere con traiettoria adatta a colpire il destinatario. Senza trascurare il fatto che la vittima dell'aggressione col bicchiere pare essersi lamentata anche di un lancio di forbici che, effettivamente, al momento della lite erano tra le mani della giovane». Il documento conclude dicendo che «la gravità e inaccettabilità del gesto sono state immediatamente colte tra i concorrenti i quali hanno rassicurato la vittima dicendo che certamente la produzione avrebbe scelto di eliminare la concorrente». Tuttavia «così non è stato e oramai l'inerzia si è trasformata in un gravissimo gesto di acquiescenza dei fatti».

Per questo si chiede che «l'Autorità Garante per le Comunicazioni voglia aprire un'inchiesta sui predetti fatti al fine di verificare la correttezza del comportamento della produzione della trasmissione televisiva "Grande Fratello" con riferimento alla messa in onda, nella fascia diurna delle scene di violenza descritte, e nell'aver tollerato la permanenza, all'interno della trasmissione, del concorrente violento».

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