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L'Annunciazione di Leonardo vola in Giappone fra polemiche proteste

L'Annunciazione di Leonardo vola in Giappone fra polemiche proteste

Firenze - "Un laboratorio viaggiante": così la soprintendente al Polo museale fiorentino Cristina Acidini, ha definito la cassa dentro cui è stata imballata l'Annunciazione di Leonardo da Vinci (non è la prima volta che lascia gli Uffizi), per affrontare nelle migliori condizioni di sicurezza possibili i rischi del trasferimento su un camion fino all'aeroporto di Fiumicino e da lì, con un volo di 12 ore, fino Tokyo, dove sarà l'attrazione principale della mostra "La mente di Leonardo", che inaugura la serie di eventi compresa nella rassegna "Primavera italiana 2007". La tavola, di 217 cm per 98, dipinta da Leonardo ventenne, tra il 1472 ed il 1475, è stata affidata alla esperienza della ditta Arteria, specializzata in trasporto di opere d' arte, a quella degli operatori dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, esperti nel restauro e nella conservazione, e alla tecnologia sia italiana sia giapponese.

Gli accorgimenti per salvaguardare l'opera Il quadro di Leonardo viaggerà, in verticale, dentro un contenitore a più strati - legno, alluminio, ancora legno, polistirolo, e ancora il legno esterno della cassa. I pannelli sono divisi l'uno dall'altro da camere d'aria. L'interno della cassa è trattato con resine che formano una pellicola riflettente, che non lascia passare le radiazioni termiche. La cassa è dotata di una serie di sensori, di fabbricazione giapponese, in grado di rilevare, in tempo reale, le minime variazioni di temperatura, umidità ed il minimo shock meccanico. All'interno è stata messa anche una "scatola nera", prodotta dall'azienda Attilex di Calenzano, che oltre ai sensori per la temperatura e l'umidità contiene un accelerometro triassiale che misura anche il minimo spostamento della cassa lungo tre assi. La cassa viaggerà nella stiva di un velivolo Alitalia, bloccata su una piastra metallica ancorata al pianale dell' aereo.

La stiva sarà leggermente climatizzata, ma la coibentazione della cassa è tale - ha detto Roberto Boddi, dell' Opificio delle Pietre Dure, che accompagnerà l'opera in Giappone assieme ad Antonio Godoli, della Galleria degli Uffizi, "assicura una variazione di temperatura massima compresa tra 1 e 2 gradi". Prima di essere imballata la tavola è stata sottoposta ad uno screening completo sia della superficie pittorica, sia del retro, di cui sono stati fotografati le assi ed i nodi del legno, sia della cornice di cui è stata fatta una completa mappatura delle abrasioni e dei buchi provocati dai tarli.

Per protesta un senatore s'incatena Con il prestito dell'Annunciazione "il ministro Rutelli ha disatteso una legge dello stato, ovvero l' art. 66 del codice dei beni culturali". Lo ha detto il senatore di Forza Italia Paolo Amato, che oggi si è incatenato per protesta contro il trasferimento del capolavoro di Leonardo. L'art. 66, ha ricordato Amato, "afferma che certi beni che costituiscono il fondo principale di alcune sezioni museali non possono essere portati fuori dal territorio della Repubblica italiana. Anche di questo Rutelli dovrà rispondere". Spiegando il suo gesto Amato ha ricordato che "ci sono battaglie che si devono fare. Noi non portiamo infatti l'opera ad una mostra su Leonardo Da Vinci ma ad un'esposizione merceologica di prodotti italiani a Tokyo, dove l'Annunciazione farà la parte del gadget di lusso".

Rutelli: si dà un'immagine brutta dell'Italia "Chi vuole farsi pubblicità con Leonardo Da Vinci dimenticando che questa è una decisione che fa bene all'Italia e a Firenze dando una brutta immagine dell'Italia all'estero compie un errore". Lo ha affermato il ministro per i beni culturali e vicepremier, Francesco Rutelli, riferendosi all'iniziativa del senatore di Forza Italia Paolo Amato Secondo Rutelli si tratta di una scelta che "merita grande rispetto e poco protagonismo distruttivo. Diamo una mano - ha concluso Rutelli - all'Italia. Non presentiamola male nel mondo".

La replica di Amato Il senatore Amato ha replicato subito al vicepremier: "Chiariamoci: l'unico 'protagonismo distruttivo' è quello del Ministro Rutelli - ha risposto Paolo Amato - che, violando il codice dei Beni Culturali, ha deciso di inviare l'Annunciazione di Leonardo da Vinci a Tokyo, ad un'esposizione di prodotti italiani. Trovo comunque singolare che il Ministro Rutelli abbia trovato il tempo di sostenere, ai margini di un convegno, che questa sua decisione 'fa bene all'Italia e a Firenze'; ma non abbia mai trovato il tempo di spiegare le ragioni della sua scelta in Senato, rispondendo alle mie interrogazioni. Da un ministro dei Beni culturali mi sarei aspettato un maggior rispetto delle istituzioni, oltre che, naturalmente, del nostro patrimonio artistico".

Il direttore del museo non assiste al distacco Non ha preso ferie, come si vociferava da giorni, ma non ha comunque voluto assistere al distacco dell'Annunciazione dalla parete. Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, che fin dal primo momento ha manifestato apertamente la sua contrarietà al trasferimento dell'opera in Giappone, ha lavorato anche oggi, assicurandosi fino all'ultimo che tutto andasse secondo quanto è stato pianificato per garantire la massima sicurezza alla tavola di Leonardo, ma ha preferito restare dietro le quinte.

La soprintendente rassicura tutti "Se non avessimo ottenuto tutte le garanzie e se la tavola di Leonardo fosse stata in condizioni anche di lieve precarietà, allora sarei stata io ad incatenarmi, perché di fronte ad un qualunque problema, anche minimo, i tecnici hanno il dovere di far sentire la loro voce". È fondamentalmente serena Cristina Acini, la soprintendente al Polo museale fiorentino che stamani, assieme ai tecnici della Galleria degli Uffizi, a giornalisti e fotoreporter ed ai rappresentanti dei due sponsor giapponesi, l'emittente tv NHK ed il quotidiano Asachi Shimbun che si sono accollati l' intero onere del trasferimento, ha assistito al distacco dalla parete ed al successivo imballaggio della Annunciazione di Leonardo, in partenza per Tokyo. "Ci sono momenti che vanno affrontati con i nervi saldi - ha detto Acidini ai giornalisti che le chiedevano come si sentisse in questo momento -, siamo sicuri che ci siamo attrezzati al meglio di quanto umanamente era possibile, ricorrendo a tecnologie sofisticate sia giapponesi che italiane per garantire la conservazione dell' opera.

Per il resto - ha aggiunto - siamo nelle mani di ciò che qualcuno chiama provvidenza ed qualcun altro fato".

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