L'anticonformista di talento che fece rinascere Hollywood

Attore eclettico e regista coraggioso, ha costruito il mito con film come "La stangata" e "I tre giorni del Condor"

L'anticonformista di talento che fece rinascere Hollywood
00:00 00:00

Leggenda, idolo, gigante e aggiungo io, anche perché non lo sentirete dire in giro vero maestro del cinema. 86 interpretazioni, 57 produzioni, inventore di uno dei festival di cinema indipendente il Sundance più di tendenza degli ultimi anni, 10 film da regista che testimoniano la grandezza di un autore non solo per il suo (unico) Oscar nel 1981 per lo strepitoso e commovente esordio, Gente comune. Se n'è andato Robert Redford, 89 anni da protagonista di Hollywood ma sempre attento a defilarsi per bene dai riti della Mecca del Cinema. L'altra faccia, per intenderci, di uno come (Il grande) Gatsby che pure ha egregiamente interpretato. Uomo schivo, ciuffo biondo e scomposto, baffo spesso d'ordinanza (non solo nei western) Redford è l'ultimo dei grandi divi di quella Hollywood stretta tra gli ultimi spasmi del suo classicismo e la proiezione verso un futuro tutto nuovo.

Il suo fascino, con quella faccia un po' così e quel sorriso accattivante, ha stregato intere generazioni diventando l'oggetto del desiderio dell'universo femminile, la sua vena ironica ha fatto sorridere tutti, il suo impegno politico ha, allo stesso tempo, unito e diviso. Ma, tutte queste cose insieme, restituiscono la classe di un uomo di cinema come non se ne fanno davvero più.

Di famiglia modesta, a 19 anni perde la madre e trascorre alcuni anni alla ricerca di se stesso viaggiando in Europa, anche in Italia, pensando di fare il pittore. Al ritorno negli Stati Uniti incontra Lola Van Wegenen che diventerà sua moglie nel 1958 (tre figli, Scott morto l'anno dopo a due mesi per una sindrome letale infantile e James di tumore nel 2020) e che lo aiuterà ad uscire dalla crisi artistica. Inizierà a lavorare a Broadway, in teatro e in tv mentre l'esordio al cinema è del 1962 con Caccia di guerra di Denis Sanders.

Dovrà aspettare ancora qualche anno per trovare, ormai trentenne, una serie di ruoli che contribuiranno a renderlo celebre, da La caccia di Arthur Penn a A piedi nudi nel parco di Gene Saks, accanto a Jane Fonda che nel 2017 ritirò insieme a lui il Leone d'Oro alla carriera, fino a Questa ragazza è di tutti diretto da Sydney Pollack, suo grande amico e mentore con cui girerà anche l'epocale Corvo rosso non avrai il mio scalpo!, e poi Come eravamo, I tre giorni del Condor, Il cavaliere elettrico, La mia Africa e Havana. Siamo alla fine degli anni Sessanta quando arriva l'enorme successo di un capolavoro come Butch Cassidy di George Roy Hill in cui per la prima volta i due più grandi attori dell'epoca fanno coppia, Robert Redford, nei panni di Sundance Kid (ecco il nome del suo festival sulle montagne di Park City), incontra Paul Newman alias Butch Cassidy in un western che ti fa amare due fuorilegge come solo Hollywood sa fare. Quattro anni dopo la coppia ritenta il colpo cinematografico riuscito! con La stangata sempre di Hill che fa ottenere a Redford la sua unica nomination all'Oscar come attore che non otterrà mai (nel 2002 arriverà un tardivo Oscar alla carriera).

Gli anni Settanta coincidono anche con la sua figura di democratico convinto, ecco Il candidato di Michael Ritchie e, soprattutto, Tutti gli uomini del Presidente di Alan J. Pakula fino al direttore di carcere illuminato in Brubaker di Stuart Rosenberg del 1980. Una nuova decade in una Hollywood ormai cambiata che lo vede protagonista altalenante come giocatore di baseball in Il migliore di Barry Levinson o nella commedia sentimentale Pericolosamente insieme di Ivan Reitman. Idem per i Novanta in cui si diverte a interpretare un miliardario in Proposta indecente di Adrian Lyne e a giocare in un film d'azione come I signori della truffa di Phil Alden Robinson. Come succede spesso con gli attori della sua età, Hollywood si dimentica di lui, pochi i titoli da ricordare, forse Spy game di Tony Scott dove ha accanto Brad Pitt che molto ha preso da lui, e l'apparizione in Captain America: The Winter Soldier di Anthony e Joe Russo. Sono però anni che coincidono con un'intensificazione della sua attività di regista che, dopo l'Oscar per il bergmaniano Gente comune, prosegue con scelte sorprendenti e inattese come Milagro (1988), In mezzo scorre il fiume (1992) in cui lancia definitivamente Brad Pitt, Quiz Show (1994), L'uomo che sussurrava ai cavalli (1998) praticamente un'autobiografia, La leggenda di Bagger Vance (2000), Leoni per agnelli (2007), The Conspirator (2010), La regola del silenzio - The Company You Keep (2012). Tutte lezioni di cinema.

Per nostra fortuna Robert Redford ha chiuso la sua carriera nel 2018 con lo splendido Old Man

& the Gun di David Lowery in cui interpreta ancora una volta, a 82 anni, un anziano rapinatore di banche, senza armi. E alla Casa Bianca c'era sempre Trump, che ieri ha detto: "Per anni nessuno com lui. Era il più hot".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica