Lanzinger amputato. E lo sci si ribella

La notizia sconvolgente che nessuno avrebbe mai voluto ricevere è arrivata ieri in tarda mattinata dalla clinica universitaria di Oslo: Matthias Lanzinger ha perso la gamba sinistra, amputata sotto il ginocchio in seguito alle ferite riportate durante la caduta nel superG di coppa del mondo disputato domenica a Kvitfjell, in Norvegia. È Robert Brunner, in lacrime, a diffondere il comunicato che lascia attonito il mondo dello sci. La caduta di Matthias era stata davvero impressionante per via della botta in faccia che lo aveva fatto rotolare privo di conoscenza, quindi senza reagire, con lo sci ancora attaccato alla gamba sinistra. Che ha subito rotazioni spaventose, anche all’interno dello scarpone, spezzandosi in vari punti sotto il ginocchio: le fratture esposte hanno creato problemi vascolari e ai tessuti. Matthias, tornato in sé dopo tre lunghissimi minuti, è stato poi soccorso a bordo pista e stabilizzato dai medici che lo hanno caricato su un toboga e portato al traguardo, dove è arrivato un elicottero che lo ha trasferito a Lillehammer e poi, considerata la gravità della situazione, a Oslo, dove è stato operato una prima volta per nove ore. Nella notte di lunedì la situazione si è ulteriormente aggravata, ieri mattina sono state tentate altre due operazioni ma inutilmente: a causa del danneggiamento irreparabile di alcuni tessuti non è stato possibile evitare l’amputazione per non incorrere in problemi ancora più seri.
Il mondo dello sci aveva vissuto già momenti drammatici, in particolare alla fine del 2001, quando nel giro di un mese era morta la campionessa francese Regine Cavagnoud, in seguito ad uno scontro in pista con un allenatore tedesco, e il promettente discesista svizzero Silvano Beltrametti era rimasto paralizzato per una frattura al collo dopo aver sfondato le reti nella discesa di Val d’Isère.
L’incidente di Lanzinger è stato qualcosa di incredibile, assurdo e anche raro, l’unico sciatore finora a rischiare l’amputazione di una gamba era stato, sempre in quel tragico 2001, Hermann Maier che, mentre viaggiava sulla sua moto, era stato colpito in pieno sulla gamba destra dall’auto di un turista tedesco.
«La F1 è più sicura, la nostra carrozzeria è più debole»: è stato l’amaro sfogo della Meissnitzer, concittadina di Matthias. Hermann Maier, già sconvolto domenica dopo aver seguito in diretta la caduta del compagno di squadra, ha rilasciato alle agenzie queste parole: «Quello che è successo a Matthias mi ha molto colpito. Posso solo dire che la nostra federazione ha fatto di tutto per aiutarlo». Per il momento, il suo presidente, Peter Schroecksnadel, non alimenta le polemiche sui soccorsi, per alcuni ritenuti troppo lenti e quindi causa del tragico epilogo della caduta.

«Nemmeno un soccorso immediato avrebbe risparmiato a Lanzinger l’amputazione della gamba. Il tessuto muore dopo 6-8 ore e il ragazzo è arrivato da noi entro questo lasso di tempo», ha detto Lars Engebretsen, il chirurgo norvegese che lo ha operato.

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