Laos, incinta in carcere Niente pena di morte

Hanoi (Laos) - Alla fine a salvarle la vita c'è voluta una culla. E l'esecuzione è stata commutata nell'ergastolo. La donna britannica incinta rinchiusa in un carcere del Laos e riconosciuta colpevole di traffico di eroina ha schivato la pena di morte. Lo ha reso noto un portavoce dell’ambasciata britannica ad Hanoi.

Rimasta incinta in carcere Per il traffico di droga la donna rischiava la pena di morte, ma rimasta incinta durante la detenzione - tra le ipotesi, è che abbia avuto volutamente un rapporto con un detenuto - è riuscita a sfuggire alla sentenza capitale.

La legge del Laos In un primo tempo - scrive il Daily Mail citando il quotidiano The Vientiane Times  - sembrava che Samantha Orobator avrebbe potuto essere giustiziata anche se in stato interessante, ma si è poi scoperto che secondo le leggi del Laos le donne incinte non possono essere sottoposte alla pena capitale. Ancora non si sia chi sia il padre del nascituro. La madre della ragazza, Jane, dice che la figlia non è stata violentata, come si era ipotizzato inizialmente, né ha avuto rapporti con uno dei suoi carcerieri. Mentre cercano di svelare il mistero di questa gravidanza dietro le sbarre, le autorità hanno deciso di posticipare il processo che sarebbe dovuto iniziare domani.

Diplomatici inglesi a lavoro Il mese scorso il ministro britannico degli Esteri David Miliband ha firmato un accordo di trasferimento di prigionieri con il governo del Laos per far sì che la ragazza venga giudicata in Gran Bretagna.

Samantha è stata arrestata l'agosto scorso e incriminata per la detenzione di 680 grammi di eroina trovati nella sua valigia all’aeroporto. Un medico inviato dall’ambasciata australiana che ha visitato la giovane a marzo nel carcere di Phonthong ha riferito che il parto è atteso per settembre.