RomaTra i litiganti, Renzi gode. Il sindaco di Firenze, il re dei rottamatori ha lopportunità di sedersi sulla riva del fiume e attendere. La sua corsa verso le primarie del Pd, nel caso di un governo di «larghe intese», avrà una rampa di lancio priva di ostacoli e di pedaggi da pagare allimpopolarità delle misure che un eventuale esecutivo cui partecipi il Pd di Bersani dovrà pagare.
Non a caso, ieri Matteo Renzi ha fatto mostra di estrema prudenza lasciando scivolare la questione della propria candidatura alle primarie, per la quale si limita a definirsi «pronto». Però meglio attendere che il quadro politico si chiarisca, ha fatto sapere il sindaco giovanilista. A chi chiedeva delle sue prossime mosse, ha così risposto: «Vediamo, è ancora presto per dirlo. Vediamo cosa accadrà e i tempi».
In caso di elezioni anticipate, invece, ci potrebbe essere un altro, nuovo ostacolo dal quale guardarsi: un possibile asse Bersani-Casini, ovvero unalleanza elettorale tra Pd e Terzo Polo che potrebbe proporre come candidato premier una «figura forte» come il neo-senatore a vita Mario Monti. Ipotesi questa che potrebbe far desistere il «rottamatore» dal presentarsi, visto che a quel punto dovrebbe lanciare una sfida diretta alleconomista e non più (solo) ai dinosauri della politica.
Più in generale sono i tempi che il sindaco del «Big Bang» tiene docchio: nel caso in cui questi dettassero decisioni come quella di saltare a pie pari le primarie, lui si chiamerebbe subito fuori. «Ancora non siamo nelle condizioni di capire se ci saranno le primarie, come e con quali regole - ha ribadito - spero che le primarie ci siano, ma questa discussione è prematura. Se ci saranno le primarie decideremo come presentarsi e chi presentare. In questo momento è poco serio mettersi a giocare a fanta-primarie». Renzi si limita così a riporre «grande fiducia» nel presidente della Repubblica. «Speriamo che si faccia la cosa che è più nellinteresse del Paese e la figura di Giorgio Napolitano, da questo punto di vista, è una garanzia totale». Intanto, però, esorta il centrosinistra ad «essere capace di raccontare che idee abbiamo noi: non basta più semplicemente lamentarsi di chi è al governo» e assicura che «il lavoro della Leopolda sarà utile». Proprio le «100 proposte per salvare lItalia» uscite dalla convention dei rottamatori restano la base per un suo eventuale programma.
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