L'assessore De Cesaris pronto a cancellare il Pgt

Potrebbe arrivare già alla prossima riunione della giunta Pisapia l’atto che revoca l’approvazione del Piano di governo del territorio, il documento di programmazione urbanistica approvato dall’amministrazione Moratti

Potrebbe arrivare già alla prossima riunione della giunta Pisapia l’atto che revoca l’approvazione del Piano di governo del territorio, il documento di programmazione urbanistica approvato dall’amministrazione Moratti. Una delibera che richiederà l’approvazione del consiglio e dunque riaprirà il fronte delle polemiche. Tenendo conto anche del ricorso pendente al Tar presentato dall’allora opposizione. «Siamo oggettivamente convinti - spiega il neo assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris - indipendentemente dal ricorso che ci siano state gravi lacune procedimentali: le osservazioni sono state mal accorpate». Con la revoca in autotutela dell’approvazione del piano, questa la strada amministrativa scelta da Palazzo Marino, le lancette del Pgt torneranno dunque al termine di chiusura per la presentazione delle osservazioni. Gli uffici dovranno dunque rifare l’esame delle 4.675 osservazioni esistenti per la loro controdeduzione, quindi la palla tornerà al consiglio comunale per l’approvazione definitiva. «Lavoreremo cercando di fare il prima possibile - assicurato De Cesaris - Ma fecendolo bene e nei tempi imposti dalla legge».
Confermando così che nel meraviglioso mondo di Pisapie, ci son tanti sogni da trasformare in realtà, ma uno dei più indigesti sarà proprio il Pgt. E non è un mistero che costruttori, immobiliaristi e operatori economici si stiano chiedendo con una certa preoccupazione che ne sarà di quell’insieme di regole che dovranno disegnare il futuro di Milano. Un mondo complesso in cui demografia e sociologia si intrecciano all’urbanistica. Ma anche un vero e proprio indirizzo politico da dare alle scelte della città futura. Ed è proprio per questo che il pendolo, durante tutta la campagna elettorale del centrosinistra, ha oscillato tra l’esigenza di rassicurare un po’ tutti garantendo che quel Pgt non sarebbe finito nel cestino e l’altrettanto ovvia necessità di affermare una discontinuità con il passato. Presentando proposte di modifica più o meno radicali. A partire da quelle dell’architetto e urbanista Stefano Boeri che, con grande competenza sull’argomento, ci sarebbe volentieri andato giù con l’accetta. Un furore talebano che non è piaciuto Pisapia che non a caso si è ben guardato dall’assegnarli, come il rispetto dei ruoli e del peso politico conquistato a suon di preferenze avrebbe forse preteso, le deleghe sull’Urbanistica e l’Edilizia privata. Finite, invece, a Lucia De Cesaris, presidente del Comitato dei garanti del Comune e affermato avvocato amministrativista. In passato prezioso punto di riferimento per la presentazione dei ricorsi del centrosinistra contro le scelte dell’amministrazione.
Ora la delibera bollente tocca a lei. «Dobbiamo vedere se è possibile salvare questo piano, migliorandolo», ha spiegato ieri nella prima intervista da assessore al Sole 24 Ore. Contraddicendo immediatamente le linee tracciate sull’argomento dal neo sindaco Giuliano Pisapia nel suo discorso di insediamento lunedì pomeriggio nell’aula di Palazzo Marino. «Milano - le sue parole - deve riprendere a costruire il proprio futuro, nel rispetto della volontà dei cittadini». E fin qui solo una generica dichiarazione d’intenti, condivisibile da tutti. «Anche per questo - la prima conseguenza - ci impegniamo fin d’ora a esaminare e valutare le osservazioni presentate da cittadini e da numerose associazioni al Piano di governo del territorio». Un’apprezzabile afflato democratico che però, secondo gli esperti di regolamenti, rischia di far ripartire tutto daccapo. Immediata la reazione dell’ex assessore Carlo Masseroli, il maggior artefice del documento urbanistico. «Se è arrivato il Messia - il suo attacco, riferendosi in particolare proprio al Pgt -, dovete dimostrare come risolverà i problemi. Gesù diceva che avrebbe ricostruito il tempio in tre giorni, il Pgt in sei mesi non si può rifare». E Masseroli prevede «l’apertura di una stagione di ricorsi e controricorsi molto delicata per la città». Da leggere la delibera.

«Ma - spiega Masseroli - se ci sarà una revoca del Pgt per autotutela, nasceranno inevitabilmente i ricorsi di chi si tutela rispetto ai diritti lesi per i ritardi che inevitabilmente ne conseguiranno». In ballo anche indici edificatori e lo strumento della perequazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica