Il lato B dell’ansia Fa diventare più intelligenti

Arriva il riscatto per i Woody Allen di tutto il mondo. Essere ansiosi, scattare come molle davanti alle avversità, affrontare la vita con apprensione, paga. Soffrire di ansia sarebbe infatti legato, nel corso dell’evoluzione della specie, ad una elevato quoziente intellettivo, tanto che oggi un buon numero di persone colpite dal disturbo definito «ansia generalizzata» avrebbero infatti un’intelligenza particolarmente elevata. Ad assolvere la patologia ansiosa dalla sua cattiva reputazione, è uno studio americano realizzato in ben cinque diverse istituzioni scientifiche su 26 pazienti che soffrivano di forte ansia e 18 individui sani. Gli scienziati del Baylor college di medicina - uno dei centri in cui sono stati condotti i test - hanno identificato, tramite scan al cervello dei volontari, il componente chimico cerebrale associato sia alle preoccupazioni ansiose che un’alta intelligenza: nei volontari con entrambi i fattori è stata infatti osservata una misurabile diminuzione della sostanza «colina» nella materia bianca cerebrale.

Il rapporto pubblicato sulla rivista «Frontiers in evolutionary neuroscience» spiega che tra i pazienti sofferenti di ansia quelli con un elevato quoziente intellettivo avevano ansie più intense dei meno intelligenti. «In sostanza - spiega Jeremy Coplan, coautore della indagine - l’ansia induce le persone a non correre rischi, queste persone quindi finiscono ad avere un tasso di sopravvivenza più alto».

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