
Un 7 ottobre prima del 7 ottobre. Ma ad essere colpita all'epoca fu una nave da crocera battente bandiera italiana: l'Achille Lauro. Una pagina di storia nera e di feroce crudeltà che, quarant'anni dopo torna in tv, appunto da oggi alle 21 e 15 su Sky Crime, History Channel e Now, con Achille Lauro. La crociera del terrore, un docufilm diretto da Simone Manetti, scritto da Giuseppe Bentivegna, Vania Del Borgo e Raffaele Brunetti, prodotto da B&B Film in collaborazione con WDR Arte e Hearst Networks Italia, che ha conquistato il premio come miglior lungometraggio all'11° Festival Internazionale Visioni dal Mondo.
La vicenda che sconvolse il Paese, e il mondo, è quasi dimenticata tra le giovani generazioni. Il 7 ottobre 1985, mentre compiva una crociera nel Mediterraneo, al largo delle coste egiziane, la nave venne dirottata da un commando di quattro uomini aderenti al Fronte per la Liberazione della Palestina (FLP). A bordo erano presenti 201 passeggeri e 344 uomini di equipaggio (78 portoghesi, tutti gli altri italiani).
I terroristi erano saliti a bordo a Genova muniti di passaporti ungheresi e greci e dopo aver preso il controllo della nave avevano ucciso il passeggero americano Leon Klinghoffer, di religione ebraica, costretto dopo un ictus a muoversi su una sedia a rotelle, in vacanza con la moglie Marilyn da anni malata di tumore. Ci furono anche altri feriti, mentre il comandante, Gerardo De Rosa, fu costretto prima a fare rotta verso il porto di Tartus, in Siria, dove il commando credeva di trovare la protezione di Damasco. Ma la nave venne respinta. Il transatlantico tornò così in acque egiziane. Inizialmente l'Italia valutò la risoluzione di forza. La sera stessa dell'assalto 60 incursori italiani del Col Moschin arrivarono alla base militare di Akrotiri, a Cipro, pronti a intervenire, seguendo un piano sviluppato insieme al Comsubin, presenti in fase di pianificazione. Si decise però alla fine la via diplomatica. L'Italia con l'intercessione del Cairo, di Arafat (il leader dell'OLP) e di Abu Abbas (fondatore del gruppo paramilitare Flp) e di Hani-el-Hassan, consigliere di Arafat, riuscì a convincere i terroristi ad arrendersi in cambio dell'immunità. Ma solo a cose fatte si venne a sapere della morte di Klinghoffer. I 4 del commando erano imbarcati su un aereo diretto a Tunisi (sede dell'Olp), ma la scoperta del corpo di Klinghoffer cambiò lo scenario: i caccia Usa intercettarono il Boeing con i terroristi e lo dirottarono sulla base di Sigonella, in Sicilia. Qui, il confronto tra Italia e Usa sulla pista, con i governi di Craxi e Reagan al centro dello scontro.
Vedendo il documentario difficile non riflettere su quanto la situazione attuale abbia radici nei decenni precedenti e non sradicare (che comporta una pace giusta per israeliani e palestinesi) il terrorismo provochi un eterno ritorno. Su scala gigante.