Laudati va al Csm e denuncia Scelsi «Resto al mio posto»

Il procuratore di Bari Antonio Laudati, indagato a Lecce per abuso d’ufficio, favoreggiamento e tentata violenza privata, ieri è stato ascoltato a Roma dal Csm per quattro ore e mezza. I verbali sono stati secretati. L’alto magistrato pugliese, secondo la denuncia del pm barese Giuseppe Scelsi, avrebbe ritardato l’inchiesta sul giro di escort portate da Gianpaolo Tarantini nelle residenze del premier. In serata Laudati ha annunciato di aver denunciato per calunnia sia il suo ex sostituto sia il colonnello della Guardia di Finanza Salvatore Paglino, che coordinava le indagini sul giro di escort quando era in servizio al nucleo di polizia tributaria di Bari.
«Sono molto tranquillo e soddisfatto», ha detto Laudati prima di lasciare palazzo dei Marescialli. All’audizione il procuratore si è difeso presentando altra documentazione alla Prima commissione. Che ora dovrà decidere riguardo a un eventuale trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale. «Mai pensato di lasciare la procura - ha detto Laudati - me ne vado se trovate ombre. Ho la sensazione - ha proseguito - che qualcuno abbia equivocato, spero non in malafede, un passaggio della lettera che ho inviato alla stampa il 3 settembre».

In quella missiva Laudati scrisse: «Pur essendo tranquillo per tutto quel che riguarda ogni mio comportamento, ritengo che un procuratore se indagato non possa continuare a svolgere il suo ruolo con la serenità e il dovuto prestigio». Quella, precisa il procuratore, «era una sollecitazione a far presto rivolta ai colleghi che indagano sul mio operato».

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