Per capire se è ancora possibile, nel cinema dautore di oggi, servirsi di una «musa ispiratrice» si potrebbe fare un salto martedì prossimo (ore 17.30) alla Sala Trevi dove si terrà un convegno dedicato a Laura Morante. Interprete di alcuni dei film più belli del nostro cinema contemporaneo, la Morante sarà al centro di un incontro (e di unagile retrospettiva) intitolato appunto «La musa ispiratrice». Allincontro parteciperanno alcuni tra i registri e sceneggiatori con i quali ha lavorato in questi ultimi anni. Ad aprire i lavori sarà la proiezione di una video-intervista curata dal critico Fabio Ferzetti ed intitolata La valigia dellattore. Si proseguirà poi con le relazioni e gli interventi tra gli altri di Gianni Amelio, Paolo DAgostini, Patrizia Carrano, Carlo Verdone, Paolo Virzì e Michele Placido. La serata si concluderà poi con la proiezione (ore 21) del film La stanza del figlio (2001) di Nanni Moretti. Per la nipote di Elsa Morante professionalmente è un momento doro. Il 6 aprile arriverà sugli schermi italiani il film Le avventure galanti del giovane Molière di Laurent Tirad, mentre continua il successo di pubblico e di critica dellinsolito Liscio di Claudio Antonini che vede lattrice romana al fianco di Antonio Catania. Già un anno fa il Moma di New York aveva dedicato una retrospettiva allattrice lanciata sul grande schermo da Giuseppe Bertolucci nel film Oggetti smarriti (1980).
La kermesse organizzata dalla Cineteca Nazionale offrirà unagile ma significativa antologia della filmografia della Morante. Partendo proprio dal film di Bertolucci (mercoledì 4 aprile alle 17) e proseguendo con Colpire al cuore (stesso giorno alle 19), Ferie dagosto (giovedì 5 aprile alle 17), Ricordati di me (stesso giorno, alle 19) Coeurs (6 aprile alle 21) e Un viaggio chiamato amore (che chiude la rassegna il sabato 7 aprile alle 21 nella sala di vicolo del Puttarello). La rassegna e il convegno pongono quindi al centro della scena unattrice di formazione classica (lanciata sul palcoscenico da Carmelo Bene) che ha saputo nel corso degli anni ritagliarsi un ruolo di primo piano prima sulla scena teatrale e poi sul grande schermo. E non soltanto come interprete drammatica. Riduttivo infatti sarebbe ricordarla per personaggi comunque indimenticabili come lenigmatica professoressa di Bianca (1983) o la giovane terrorista di Colpire al cuore (1982) e per altre prove mirabili che arrivano fino alla fragile aspirante attrice di Ricordati di me (2002).
Da sempre infatti Laura Morante cova una vena artistica tuttaltro che drammatica e si deve a un maestro della macchina da presa come Paolo Virzì che lha sdoganata per la commedia.
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