Laura Pausini, il tour europeo parte da Verona

da Verona

Mica ha impiegato tanto a ritornare sul palco. Dopo i trenta concerti invernali (con più di duecentomila presenze), Laura Pausini ricomincia domani all’Arena di Verona un altro bel giro d’Europa, prodotto da Clear Channel e supportato da Barilla in veste di sponsor principale. D’altronde la Pausini è un marchio di garanzia che ha validità in quasi tutto il mondo. In questa tournée, che passerà anche da Como nell’ambito del Festival The rhythm of the lake), il nome della Pausini è stato inserito pure nei cartelloni del festival di Montreaux, che d’estate diventa una delle capitali del mondo pop e jazz. Insomma, un buon risultato per una ragazza che dodici anni fa è sbucata dalla provincia di Ravenna per diventare una delle voci più riconoscibili del mondo. «Io non sono cambiata, mi sono limitata a crescere» dice lei sempre. Subito famosissima in Italia, la Pausini ha provato per un paio d’anni l’avventura americana, sull’onda dell’ondata di pop latino che ha cambiato i connotati delle classifiche. Però qui Laura Pausini è una star che ormai gode di un pubblico consolidato che, come dice lei, «talvolta mi segue a tutti i concerti».
Forse per questo, dopo aver raggiunto il calore incondizionato dei tifosi, in questa tournée l’attenzione si è concentrata anche sull’aspetto tecnico.

Come dimostrato dai concerti tenuti al Forum, la band che l’accompagna sul palco (Gabriele Fersini e Paolo Carta alle chitarre, Cesare Chiodo al basso, Bruno Zucchetti al piano e Alfredo Golino) è tostissima, con un piglio quasi rock e una calibratura da grande band americana.

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