Roma - Il ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, dopo aver annunciato che intende eliminare i costi delle ricariche dei cellulari, tira diritto nel contenzioso appena aperto con le società telefoniche e investe l'Authority della questione del balzello. Per eliminare l'aumento sulla ricarica dei telefoni cellulari non ci sarà un decreto, ha precisato il ministro: "O l'Authority per le Tlc correggerà questa cosa o proporremo noi al Parlamento una norma che superi questo meccanismo". Se l'autorità per le Tlc, che ha aperto una indagine conoscitiva, "non riuscirà a provvedere - ha insistito Bersani - noi predisporremo la norma.
Non pretendo un taglio da 1,7 mld alle compagnie telefoniche ma cerco trasparenza e
questa pratica sulle ricariche è anticoncorrenziale".
Quanto ai tempi il ministro ha detto di
ritenere «imminente» la pronuncia dell'autorità guidata da Corrado Calabrò. Per tagliare i
costi della ricarica dei telefoni cellulari, intanto l'Autorità per le Tlc ha indicato tre opzioni. Nel documento pubblicato al termine dell'indagine conoscitiva, è prevista "l'eliminazione tout court dei contributi", la rimodulazione dei costi e l'utilizzo congiunto di entrambi gli strumenti. Soddisfazione per l'annuncio di Bersani è stata espressa da Federconsumatori che "denuncia da anni l'iniquità della tassa sulle ricariche dei cellulari che arricchisce le compagnie telefoniche e svuota le tasche dei cittadini".
Ma sulle liberalizzazioni del governo Prodi arriva la critica dell'opposizione.
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