Milano - Prima gli
ha rotto l’attrezzo con cui lavava i vetri degli automobilisti al semaforo.
Poi lo ha trascinato afferrandolo per il polso lungo la strada. Infine,
incurante della carta di identità esibita, lo ha percosso con un
manganello, dicendo a una passante che gli chiedeva spiegazioni di
farsi gli affari suoi.
Violenza sotto gli occhi di tutti È quanto denuncia un rumeno di 23 anni in una
querela depositata in Procura contro il comportamento di un agente
della Polizia locale. Nella querela il giovane lavavetri chiede che il vigile
sia perseguito per i reati di percosse, lesioni personali e violenza
privata con l’aggravante del movente razziale. L’episodio è avvenuto lo scorso 16 luglio in viale Regina
Margherita. Il rumeno, di etnia rom, si trovava al semaforo all’incrocio
con via Campi.
Vigile qurelato Nella querela si legge che alle 11.20, mentre il 23enne
stava lavorando come lavavetri, si è avvicinato un agente della polizia
locale in bicicletta che gli ha strappato l’attrezzo, lo ha piegato e lo ha
gettato in un cestino dei rifiuti. Il vigile lo ha poi afferrato per il polso, lo
ha trascinato lungo il marciapiede attraverso l’incrocio e poi lo ha
costretto a mettersi con entrambe le mani appoggiate sul muro di un
edificio per perquisirlo. Il rumeno sostiene di aver esibito subito la carta
di identità, non sapendo cosa stesse accadendo. Tuttavia, "l’agente
senza prestare la minima attenzione al documento, estraeva il
manganello e iniziava a percuoterlo sulla testa e sulle gambe",
prosegue il documento. In quel momento si è avvicinata una donna, di
cui viene fornito nome e cognome perché possa essere sentita come
testimone. "L’agente smetteva di percuotere l’esponente - prosegue la
querela - ma, alla richiesta di spiegazioni, l’agente invitava la
signora ad allontanarsi e a farsi Gli affari suoi!".
Indagato per percosse, lesioni, violenza e razzismo Dopodiché ha
trascinato di nuovo il rumeno all’angolo con via Campi, lo ha fatto
sedere per terra e ha preso il documento di identità per identificarlo. È arrivata una seconda passante, di cui ancora una volta
viene indicata l’identità, chiedendo cosa stesse accadendo. A questo
punto il vigile si è rivolto al 23enne dicendo: "Adesso grazie a queste
signore benpensanti, ti becchi pure una denuncia".
Nella querela viene infine fornito il nominativo e il numero di matricola
del vigile ottenuto dal verbale per resistenza a pubblico ufficiale e
rifiuto di esibire i documenti lasciato al rumeno dallo stesso agente di
polizia locale.
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