Lavini: il nostro cinema deve saper rischiare

Lavini: il nostro cinema deve saper rischiare

Un week-end che ha mostrato le due facce della medaglia del cinema italiano rappresentate da una parte dal crudo, efficace, tramortente Gomorra, firmato, con taglio quasi documentaristico (non a caso sottotitolato) dal talento di Matteo Garrone e che ben ci fa sperare per qualche premio in quel di Cannes; dall’altra, invece, Gli ultimi della classe, deprimente campionario di luoghi comuni che si fonda su un plot che più ritrito non si può e che «ingolosisce» i paganti per gli annunciati spogliarelli della insegnante di ripetizioni Sara Tommasi (ma non azzardate paragoni con la Fenech). In compenso, sempre nel fine settimana, abbiamo visto Michael Douglas cercar tesori nelle fogne nello sconclusionato Alla scoperta di Charlie, un film che ti fa subito rimpiangere gli euro spesi al botteghino e Colin Farrell, killer in esilio di In Bruges - la coscienza dell’assassino, che nonostante i suoi gigionamenti non riesce a rovinare la bella regia di Martin McDonagh (segnatevi questo nome) supportata dal solito bravissimo Ralph Fiennes. Ci sarebbe anche Superhero movie, addirittura (immeritatamente) secondo a livello nazionale, che ha visto pagare il fatto di aver arruolato il buon caro Leslie Nielsen.


I film più visti a Roma dal 12 al 18 maggio sono: 1) Gomorra; 2) Iron Man; 3) Notte brava a Las Vegas; 4) Superhero; 5) Mongol; 6) Il treno per il Darjeeling; 7) Ultimi della classe; 8) In Bruges; 9) Saw 4; 10) L’altra donna del re.

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