da Milano
Quando i due macchinisti del convoglio hanno notato lui e i suoi colleghi - intenti a lavorare sui binari del tratto ferroviario Milano-Torino per conto della società Metropolitana Milanese - era ormai tardi, troppo tardi. Anche per frenare, azionare la sirena demergenza e bloccare il treno, evitando lennesima vittima sul lavoro e un epilogo che stavolta poteva davvero non trasformarsi in tragedia. Carlo Pistoni, il 55enne capo cantiere di origine parmigiana travolto una manciata di minuti dopo la mezzanotte di mercoledì da un treno regionale che aveva appena lasciato la stazione Centrale di Milano e viaggiava a 105 chilometri orari, era infatti il dipendente di una cooperativa bolognese il cui accordo con Rete Ferroviaria Italia (del gruppo Fs) era quello di poter accedere, insieme con i suoi colleghi, allarea ferroviaria per effettuare i lavori notturni, a partire dall1.30 quando, cioè, la circolazione dei treni sui binari in quel tratto sarebbe stata appositamente interrotta. Il convoglio che ha ucciso loperaio, infatti, era lultimo previsto su quella tratta prima dellinizio dei lavori. Insomma: secondo le Ferrovie dello Stato luomo, in quel momento, non avrebbe dovuto trovarsi lì.
«Carlo indossava il giubbotto rifrangente arancione, quello di sicurezza, si trovava proprio in mezzo ai binari e volgeva le spalle al treno - hanno raccontato i colleghi di Pistoni sotto choc ai poliziotti del compartimento Polfer di Milano che conducono le indagini insieme al pm della Procura Ilda Boccassini -. I fari del convoglio lo hanno inquadrato quando ormai era troppo tardi. Noi tutti in quel momento stavamo camminando sui bordi della massicciata e abbiamo dovuto assistere impotenti a quello che stava accadendo. Le nostre urla al momento dellimpatto del treno che frenava e straziava il corpo del povero Carlo sono state coperte dal rumore fortissimo della sirena demergenza azionata dai macchinisti... È stato tremendo».
Pistoni era un operaio di grande esperienza e lavorava per la Clf spa (Costruzioni Linee Ferroviarie) di Bologna. Padre di una ragazza di 30 anni che fa la biologa ricercatrice allospedale San Raffaele di Milano, mercoledì luomo aveva cenato a Sorbolo (Parma) dove viveva con la moglie ed era poi partito per Milano per seguire i lavori notturni lungo la linea.
Mentre i sindacati dellazienda di cui era dipendente Carlo Pistoni hanno indetto uno sciopero per il giorno dei suoi funerali stamattina, dalle 10 alle 11, tutti i treni in partenza dalle stazioni lombarde ritarderanno la partenza di 5 minuti in segno di protesta.
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