La nuova influenza costerà alle imprese italiane circa 300 milioni di euro, solo per il picco di diffusione del virus previsto tra metà dicembre a metà gennaio.
È questa la stima della Camera di Commercio di Milano basata sui dati dellIstat, del ministero della Salute, dellistituto superiore di Sanità e del registro delle imprese. Per fare i conti è stata considerata unincidenza del virus uguale nelle diverse province. Lo studio stima gli occupati italiani che saranno costretti a letto, tra imprenditori e lavoratori, per una media di tre giorni di convalescenza a testa ed esclude il costo del week end.
Nella classifica delle province italiane che verrebbero più colpite, considerando gli addetti influenzati, dopo Milano, con un costo di 25 milioni, arriva Roma con 21 milioni. Seguono Torino (12 milioni), Napoli (11 milioni) e Brescia (7). Tra le prime dieci più «colpite» per i costi influenzali ci cono anche Bari, Bergamo, Bologna, Firenze e Verona. Lente camerale ricorda inoltre che la sanità privata in Italia, tra il secondo trimestre 2008 e 2009, è cresciuta dell8,1 per cento in un anno, in base al numero delle imprese del settore che ha raggiunto quasi quota 27mila. Tra le prime province Roma, Napoli, Milano, Torino e Palermo. Per crescita prima Roma, seguita da Biella e Pordenone. Il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio ha ribadito che la «pandemia non è grave» e che il picco di contagi è atteso in Italia tra il 18 dicembre e il 18 gennaio, quando si prevede che da un milione e mezzo a tre milioni di persone si ammaleranno per circa 15 giorni.
LOrganizzazione mondiale della Sanità prevede che un terzo della popolazione mondiale potrà contrarre lH1N1, nota anche impropriamente come febbre suina. Finora, almeno 2.837 persone sono morte di questa influenza, e la prima vittima in Italia è stata segnalata ieri a Napoli.
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