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Lavoro, ritirato l'arbitrato per il licenziamento

La commissione Lavoro approva l’emendamento al ddl presentato da Cazzola (Pdl): la clausola sull’arbitrato non può riguardare controversie relative al licenziamento. Recepito l’avviso siglato dalle parti sociali

Lavoro, ritirato l'arbitrato per il licenziamento

Roma - La clausola compromissoria sull’arbitrato non può riguardare controversie relative al licenziamento. La commissione Lavoro della Camera ha approvato l’emendamento al ddl lavoro presentato dal relatore Giuliano Cazzola (Pdl). Viene così recepito l’avviso comune siglato dalle parti sociali, prima che il capo dello Stato rinviasse alle Camere il provvedimento per una nuova deliberazione.

Ritirato l'arbitrato La commissione Lavoro della Camera ha terminato l’esame del ddl lavoro, rinviato alle Camere dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, modificando gli articoli che il Capo dello Stato aveva indicato nel suo messaggio motivato al Parlamento, a partire dalle norme sull’arbitrato. La commissione ha approvato gli emendamenti presentati dal relatore Giuliano Cazzola e un pugno di proposte di modifica della maggioranza. Respinti invece tutti gli emendamenti dell’opposizione. Martedì prossimo, dopo aver acquisito il parere delle altre commissioni, la Lavoro darà il mandato al relatore a riferire in Aula. L’approdo davanti all’Assemblea di Montecitorio è prevista per il giorno successivo, mercoledì 28 aprile. Il testo dovrà poi passare a Palazzo Madama, dove, ha auspicato il sottosegretario al Welfare, Pasquale Viezzoli, non vi dovrebbero essere modifiche e vi dovrebbe quindi essere il via libera definitivo sul testo approvato oggi. 

L'emendamento sull'amianto Il governo è stato battuto nella commissione Lavoro della Camera nel corso dell’esame degli emendamenti al collegato oggetto dei rilievi del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. In sostanza la Commissione (16 deputati della maggioranza favordvoli e 16 deputati dell’opposizione contrari) non ha avuto i numeri sufficienti per approvare la proposta di modifica dell’esecutivo all’articolo 20, determinandone la bocciatura. Al momento, quindi, resta in piedi l’articolo 20 così come approvato il 3 marzo e sono state rinviate all’Aula le correzioni richieste dal Presidente della Repubblica. Stando a quanto riferito dal relatore Giuliano Cazzola, il 28 aprile in Assemblea la maggioranza, con il sostegno del relatore e del governo, sarà chiamata a votare un emendamento (a firma dell’esponente Pdl, Edmondo Cirielli) che ricalca quello bocciato oggi definendo, quindi, in maniera più chiara l’esclusione degli ammiragli dalla responsabilità penale per i danni causati dall’amianto sui lavoratori che hanno prestato servizio sul naviglio di Stato. L’emendamento Cirielli, di contro, conferma in modo inequivocabile la responsabilità civile degli ammiragli, dando così certezza di risarcimento ai lavoratori.

Certezza richiesta appunto dal Capo dello Stato.

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