Lavoro

Lavoro: mezzo milione di occupati in più in un anno

Crescono, e in maniera importante, gli occupati in Italia: ecco tutti i numeri dell'Istat che testimoniano la ripresa lavorativa del nostro Paese

Lavoro: in un anno mezzo milione di occupati in più

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Sono esattamente 513mila gli occupati in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: la fotografia dell'Istat fa sorridere il nostro Paese e l'operato del governo. Nel Report, infatti, si evince l'aumento dei posti di lavoro del primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e un +2,3% su base annua. Nel dettaglio, +3,7% per i dipendenti a tempo indeterminato con una riduzione dei contratti a termine (-2,7%) indice di una maggiore stabilità dei settori.

Disoccupazione in calo

L'Istituto spiega che "nel primo trimestre 2023, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e del 3,3% rispetto al primo trimestre 2022". Grazie all'aumento degli occupati, il Pil ha registrato una crescita dello 0,6% in "termini congiunturali ed è aumentato dell’1,9% in termini tendenziali". Insomma, numeri che sono una boccata d'ossigeno dopo gli anni della pandemia e una ripresa molto positiva per il nostro Paese. A livello di trimestre è l'ottavo consecutivo in cui si registra una crescita con la disoccupazione che adesso è scesa all'8% con gli occupati che nei primi tre mesi di quest'anno sono 104 mila in più all'ultimo trimestre del 2022.

Cosa succede alle imprese

L'Istat fa sapere che aumenta la crescita congiunturale dei dipendenti all'interno delle imprese dell’1,1% "per effetto sia di un’accentuata crescita della componente a tempo a tempo pieno (+1%) sia di una spinta al rialzo della componente a tempo parziale (+1,4%)". In termini tendenziali, invece, aumentano del 3,1% le assunzioni dei dipendenti con aumenti maggiori sul full time (+3,6%) rispetto ai part time (+1,7%). SI lavora anche di più in termini congiunturali (+1,9%) e, soprattutto, in termini tendenziali (+4,6%). Cresce l'occupazione e scende, di conseguenza, il numero dei lavoratori in cassa integrazione a 8,7 ore ogni mille ore lavorate. Ottime notizie anche sul fronte dei costi del lavoro per Unità di lavoro dipendente (Ula) "che raggiunge valori tra i più alti in serie storica: su base congiunturale, la crescita è pari all’1,8% ed è il risultato dell’aumento sia delle retribuzioni (+1,2%) sia, in misura maggiore, degli oneri sociali (+3%)", spiega l'Istat. Come si osserva, quindi, c'è un aumento anche sugli stipendi così da combattere l'inflazione e il caro-prezzi ancora galoppanti.

Il plauso della Cisl

Questi numeri sono stati ben accolti dalla Cisl che ha sottolineato come "la lettura del mercato del lavoro italiano che offrirebbe ai giovani solo contratti precari è divenuta insufficiente e soprattutto non corrispondente ad una realtà più complessa" e la vera emergenza sono ora le competenze.

L'Istat ha diffuso anche i dati sulle esportazioni delle Regioni nel primo trimestre 2023 con importanti numeri delle Marche (101,9% su anno) grazie a un "eccezionale aumento delle vendite di prodotti farmaceutici verso la Cina".

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