Lazio, Beretta pronto a sostituire Ballardini

Lazio, Beretta pronto a sostituire Ballardini

La più brutta Lazio dal 2000 a oggi. Anzi, a ben osservare i numeri, si riesce ad andare ancora indietro con il tempo soffermando il ricordo sulla Lazietta degli anni Settanta e Ottanta, specie quest’ultima, squadra che s’aggrappò ai gol di Fiorini e al cuore d’un nugolo di gregari per non sprofondare in serie C. Già, ma all’epoca si poteva contare almeno sul pubblico. Stavolta è diverso, la squadra biancoceleste viene contestata a piè sospinto, un po’ per i comportamenti di Lotito, sempre sul banco degli imputati, e un po’ a causa dei risultati, incredibilmente negativi. La Lazio non vince in casa da agosto (match con l’Atalanta), da allora all’Olimpico ha sempre perso o pareggiato. Ha il secondo attacco meno prolifico del campionato (peggio ha fatto solo il Livorno) e domani all’Artemio Franchi di Siena deve per forza di cose vincere al fine di evitare dolorose decisioni. Come ad esempio quella legata all’esonero di Ballardini, che ha la fiducia incondizionata di Claudio Lotito, certo non della tifoseria. Che lo accusa di sbagliare una formazione dopo l’altra e, soprattutto, d’essere troppo aziendalista, incapace di gestire le questioni Pandev e Ledesma. La squadra è in ritiro (punitivo), location le colline senesi; l’obiettivo è «serrare le fila», leggasi «vincere a Siena». Altrimenti ecco sull’uscio Mario Beretta, tecnico pronto all’uso in un amen.
La formazione. Domani a Siena giocherà di nuovo Muslera fra i pali, nonostante la papera di mercoledì, per il resto della formazione si brancola nel buio. Rocchi e Pandev sono certi d'indossare una maglia.

Bisognerà vedere chi li assisterà alle spalle. Soprattutto, bisognerà capire chi è adatto ad arginare la rabbia dei bianconeri di Toscana. Primo non prenderle? Macché, stavolta c'è bisogno d'un blitz per uscire dalla zona retrocessione. Ballardini è avvisato.

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