RomaQuando cera ancora An erano Gasparri-La Russa-Matteoli i «colonnelli» del generalissimo Fini. Oggi ci sono «le tre moschettiere» Perina-Bongiorno-Polverini, come ha raccontato ieri il Giornale. Ma la storia si ripete, e il buon Fini-Costantino II sembra aver già trovato la sua nemesi. Nei panni del colonnello Papadopulos, ufficiale pronto a disegnare il futuro della nuova Atene, il candidato governatore del Lazio, Renata Polverini. Se lala «lealista» del Pdl scalpita contro unintesa elettorale affrettata con lUdc dei due forni, la sindacalista rassicura: «Laccordo con lUdc cè, è basato su idee precise e valori condivisi. Ed è un accordo firmato», ha detto ieri alla Stampa. «LUdc a livello nazionale è allopposizione, lo era anche al momento dellaccordo. Forse bisogna che entrambe le parti abbassino i toni». Insomma, è lei a dettare la linea e ad assumersi la responsabilità dellingombrante alleato. Lufficio di presidenza Pdl di domani? «Non credo che laccordo si romperà», perché «tutta la coalizione si può impegnare sulla politica per la famiglia». Poi, in unintervista a Mattino Cinque: «Non è facile gestire alleanze diverse sui territori. Penso che però sia possibile se gli accordi sono su temi importanti». Il fatto che l«amazzone» non sia rassegnata a un ruolo secondario è testimoniato dalle risposte alle osservazioni di Vittorio Feltri sulla sua scarsa omogeneità ideologica col centrodestra. «Il direttore, nellambito della sua totale indipendenza, può esprimere tutti i giudizi che vuole.
Io ho la stessa libertà di rimanere come sono e di impegnarmi nelle cose in cui credo». Nessun passo indietro: «Rivendico che si può e si deve difendere il lavoro anche da posizioni di centrodestra». Il «colonnello» Polverini è un vero generale: Fini inizia a rendersene conto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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