Il Lazio diventa ambasciatore della filiera «kasher»

Una certificazione garantirà il rispetto delle regole

Il Lazio si candida a diventare ambasciatore della filiera dei prodotti kasher del Lazio nel mondo. Anche gli alimenti prodotti secondo le regole «kasherut», idonei a essere consumati soprattutto da chi segue le regole alimentari della religione ebraica nella torah, avranno una certificazione e un marchio che, come ha spiegato nel corso della presentazione l’assessore all’Agricoltura della Regione, Valentini, «garantiranno che dalla produzione al consumo tutto sia fatto secondo le regole». Per arrivare al marchio dei cibi kasher del Lazio è stato predisposto «un accordo che nei prossimi giorni verrà firmato con la Comunità ebraica» perché, ha ricordato Valentini, «il buon governo dell’agricoltura passa anche attraverso atti di governo concreti». E in questo senso l’assessore ha ricordato che il Piano di sviluppo agricolo del Lazio appena approvato «mette a disposizione finanziamenti per filiere specifiche come quella dei prodotti kasher».
La Comunità ebraica ha espresso il suo apprezzamento con una lettera scritta dal presidente della Camera di commercio Israele-Italia, Ronni Benatoff, a Marrazzo e alla Valentini.

«L’Arsial - ha spiegato il suo presidente Massimo Pallottini - sta lavorando su questa nicchia di mercato sia dal punto di vista economico che culturale consapevole che si tratta di una importante opportunità. Si tratta, tra l’altro, di un mercato in grande espansione».

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