Lazio e Reggina salvate dai portieri

Marcello Di Dio

da Roma

Se non ci fosse stato lo sconto della giustizia sportiva, con il pareggio di ieri la Lazio avrebbe a malapena toccato quota zero e sarebbe ancora impantanata nel fondo classifica. Sì, perché il cammino della squadra di Delio Rossi è diventato difficoltoso da quattro giornate a questa parte: due soli punti e un solo gol segnato - per altro inutile – a Catania. Eppure ieri di fronte aveva una Reggina che ha schierato due esordienti assoluti in A, un centrocampo inedito senza gli “inventori” Leon e Tedesco e disponeva di un Amoruso a mezzo servizio. Gli otto punti “regalati” dagli arbitri del Coni dovevano stimolare i laziali, che invece faticano contro un avversario che bada a non prenderle, memore dell’handicap ancora presente in graduatoria (in attesa del suo arbitrato).

Il primo tempo scivola via senza grandi emozioni, meglio la ripresa nella quale lo 0-0 viene sancito dalle prodezze dei portieri: almeno quattro le parate decisive dell’ex portiere della Roma Pelizzoli (che evidentemente sente aria di derby) su Rocchi, Tare e Mauri, due i miracoli di Peruzzi nel finale ad alto rischio per la Lazio su Amoroso e Lucarelli. Nel mezzo una partita di livello mediocre, con una Lazio (senza cinque titolari) arruffona e confusionaria, il ritorno in campo all’Olimpico di Simone Inzaghi e l’espulsione di Ledesma.

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