Lazio Ecco Eliseu altra scommessa del patròn Lotito

Tante voci, indiscrezioni di mercato, chiacchierate da bar. Fortuna che è arrivata una conferma, la prima di una campagna acquisti che finora ha fatto intendere gli addii di Pandev e Ledesma, problemi per confermare Matuzalem e l’ipotesi del ritorno di Pavel Nedved. Lo sbarco è quello di Eliseu Pereira Dos Santos a Fiumicino. Ventisei anni, portoghese di coloreC, proveniente dal Malaga, «Eli» (questo il nomignolo del neoacquisto) è costato a Lotito 600mila euro, centesimo più o meno. Gioca da esterno di fascia e ha dichiarato che «è un sogno arrivare alla Lazio». Un po’ perché giocherà l’Europa League, soprattutto perché da tesserato laziale percepirà il doppio dei 350mila euro che gli versava il Malaga, vale a dire 700mila più premi.
Capitolo Nedved. Il presidente Lotito e il procuratore dell'ex Pallone d’Oro hanno avuto più d’un incontro, e pare ci siano i presupposti per rivedere «Pavelo» in biancoceleste. «Ma bisognerà aspettare dieci, se non quindici giorni», ha sentenziato il manager Mino Raiola. Perché Nedved è in ferie. «Decideremo tutto quando tornerà».
Matasse da districare, tante. Come quella legata al nome di Pandev. Il macedone ha dichiarato di voler lasciare la Lazio. Ma secondo il ds Igli Tare ci sono ancora speranze di proseguire il matrimonio. Nel frattempo si sono fatte avanti il Napoli (che mette sul piatto della bilancia dieci milioni di euro e un tris non male: Zalayeta, Bogliacino e Rinaudo) e la Juventus, che sta trattando l’operazione direttamente col procuratore dello slavo.

Sarà difficile sostituirlo con Arnautovic (esplicito il commento di Claudio Vigorelli, manager del giovane attaccante: «Nessun laziale mi ha chiesto informazioni su Marko»), quasi impossibile con Robert Acquafresca, che ha appena firmato col Genoa ma ancora non ha deciso dove andare in prestito, se a Bergamo, a Parma o restare a Cagliari. A proposito dei sardi, c’è un altro giocatore che Ballardini vorrebbe alla sua corte. È Canini, inseguito da mezza serie A. Ma costa fra i 15 e i 20 milioni di euro. Troppi, per il moderato presidente laziale.