Per la Lazio a Firenze inizia il ciclo-verità

Emiliano Leonardi

Occhio agli ultimi risultati di Fiorentina-Lazio: 1 a 4 (28 gennaio 2001), 0-1 l’anno dopo, 2-3 nella stagione 2004/2005 (match arbitrato da Rizzoli, che dirigerà le ostilità anche oggi) e, buon ultimo, l’1-2 firmato Behrami, Rocchi e Bojinov dello scorso campionato. Per ritrovare i viola vincenti bisogna tornare indietro al novembre 1995, quando Batistuta «mitragliò» due volte sotto la Fiesole. Magari farà pure bene al cuore affrontare un avversario che sembra non conoscere contromisure adeguate per arginare i corsari biancocelesti, ma soffermarsi sui ricordi equivarrebbe concedersi all’antagonista di turno che in casa quest’anno ha vinto 4 volte e perso 2 gare, ma che dopo il successo sull’Atalanta ha rallentato il ritmo contro Ascoli e Siena. Va detto che Fiorentina e Lazio si equivalgono. Arbitrato a parte i toscani hanno un punto in meno, ma hanno anche reagito peggio alla buriana-calciopoli, visto che contano 9 punti in meno rispetto al 2005/2006, mentre Peruzzi e Oddo viaggiano con due lunghezze in più.
Però va anche aggiunto che quest’anno i fiorentini hanno modificato le loro strategie: puntano maggiormente sul possesso palla grazie a un centrocampo affollato dai mediani (Pazienza, Donadel, Blasi, Gobbi) per permettere di scatenare il genio di Liverani, ex di turno. Largo quindi alle contromosse di Delio Rossi, consapevole che alzando il ritmo del gioco il radar del centrocampista avversario potrebbe andare in tilt. Così come sa perfettamente che il sacrificio di un uomo, da posizionare nei paraggi di Pasqual, impedirebbe gran parte dei rifornimenti verso Toni e Mutu. E non gli sarà certo sfuggito il fatto che il trio difensivo Dainelli, Kroldrup e Gamberoni, è stato spesso disastroso, mentre Frey è in fase calante. Ne deriva che in casa Lazio la parola d’ordine sarà pressing, possibilmente a tutto campo, con l’obbligo di schierare una formazione diversa rispetto alle precedenti causa la squalifica di Mauri. Delio Rossi schiererà un prudente 4-4-2 o un più spregiudicato 4-3-3, con Foggia avanzato al fianco di Rocchi e Pandev sulla trequarti avversaria? Probabile l’ipotesi del rombo a centrocampo, con Quadri a fare le veci del centrocampista brianzolo, Mutarelli e Mudingavy lungo le corsie e Ledesma sul vertice basso. Oddo e Zauri, con Stendardo e Siviglia sulla linea di difesa e l’accoppiata Rocchi-Pandev in avanti, pronta a regalare a Rossi la vittoria numero 50 in serie A, la quinta contro la formazione viola. Niente male per chi ha affossato i viola anche alla guida di Lecce e Atalanta. Numeri da ricorsi storici, cui vanno affiancati gli impegni futuri. E oggi, dentro lo stadio di Firenze, si gioca la prima delle quattro gare-verità contro un avversario di caratura superiore a quanto propinato dal calendario finora.

Poi sarà la volta del derby, che come lo scorso anno arriva dopo la sfida contro i viola, della trasferta di Livorno e dell’impegno interno contro l’Inter degli ex. È presto per pensarci. Prima vediamo se la striscia positiva si può allungare.

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