Si chiama «Black Point» il progetto messo a punto dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale e patrocinato dalla Regione Lazio, dalla Provincia e dal Comune. Collegandosi al sito «www.smaniadisicurezza.it» o chiamando il numero verde 800.433.466, ogni cittadino può evidenziare i punti più pericolosi delle strade, dalla buca sullasfalto, alla segnaletica poco visibile fino agli incroci a rischio.
Ad appena un anno dal suo avvio, le indicazioni hanno permesso alla fondazione di delineare una mappa delle aree più drammatiche sul territorio laziale e creare un software, da scaricare sul navigatore satellitare, che avvisa il conducente dellapprossimarsi di un pericolo. I risultati della ricerca sono stati illustrati ieri da Umberto Guidoni, segretario generale dellAnia, alla presenza dellassessore alla Mobilità del Comune Sergio Marchi. Per loccasione è stato allestito a piazza del Popolo un gazebo, aperto anche oggi dalle 10 alle 19, dove i volontari spiegano come è possibile intervenire su «Black Point». «Grazie ai cittadini laziali - ha spiegato Guidoni - abbiamo registrato 655 aree non sicure nella regione e, probabilmente, siamo riusciti a prevenire qualche incidente. In queste settimane stiamo rafforzando la collaborazione con Regione, Provincia e Comune per offrire strumenti sul tema della sicurezza stradale». I problemi principali sono legati al fondo stradale (42,6%), a incroci pericolosi (16,3%) e a segnaletica poco visibile (13%). Con 655 Black Point, il Lazio guadagna il secondo posto, dopo la Lombardia (879), come regione meno tranquilla sul versante delle strade.
Tra Roma e Provincia si registrano 564 contatti, di cui 433 riguardanti le strade urbane, 109 le extraurbane e 12 i tratti autostradali.
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