Lazio regione sempre più multietnica. In un anno +15 per cento

Nel 2008 il numero di immigrati residenti nel Lazio ha registrato un incremento del 15,1 per cento rispetto al 2007. La crescita più vistosa spetta a Latina dove, rispetto all’anno precedente, il 2008 ha registrato un incremento di presenze di immigrati del 30,2 per cento: seguono Rieti (+18,9), Viterbo (+15), e Roma (+13,8). È quanto risulta dal diciannovesimo rapporto sull’immigrazione della Caritas, realizzato in collaborazione con organizzazioni internazionali, strutture pubbliche e associazioni, presentato ieri mattina al teatro Orione. Nella Capitale soggiorna l’81,4 per cento degli stranieri presenti nel Lazio ma salgono le incidenze delle altre province laziali. Tra gli stranieri il 53,4 per cento (pari a 240.347 residenti) è di sesso femminile, una percentuale media ben al di sopra di quella nazionale (50,8 per cento di presenze femminili). La provincia più «rosa» nell’ambito della presenza di stranieri residenti è quella di Rieti (54,6 per cento) seguita da Roma (53,8 per cento), Frosinone (52,3 per cento), Viterbo (51,9 per cento) mentre solo Latina registra una percentuale inferiore rispetto alla media nazionale (49,9 per cento).
Un altro dato rilevante riguarda i lavoratori stranieri nel Lazio che dal 2000 al 2008 sono passati da 96.384 a 284.147 registrando una crescita che sfiora il 200 per cento (194,8 per cento) a fronte di una media nazionale del 159 per cento. La crescita maggiore si è registrata nella provincia di Rieti (+249,8 per cento) seguita da Latina (+229,1 per cento) e Viterbo (+207,1 per cento). Rimangono indietro Roma (+195 per cento) e Frosinone (+125 per cento). Nel corso del 2008 i livelli di inserimento lavorativo fanno del Lazio una regione in salute con un aumento di lavoratori nati all’estero del 7,7 per cento rispetto a una media nazionale del 7,3 per cento.
A livello regionale i lavoratori stranieri costituiscono il 13,5 per cento del totale degli occupati a fronte di una media nazionale del 15,5 per cento. I mercati occupazionali provinciali con il più elevato contributo di stranieri sono Latina (+17,6 per cento), Viterbo (+16 per cento) e Rieti (+14,9 per cento). Tra i settori in cui il Lazio dimostra una certa capacità di assorbimento di lavoratori stranieri prevale quello dei servizi dove la regione concentra il 63,8 per cento degli occupati. È Roma a fare la parte da leone in questo settore con il 69,4 per cento di tutti gli occupati nati all’estero; in particolare il 18,3 per cento di costoro lavora nell’informatica e nei servizi alle imprese, il 12 per cento negli alberghi e ristoranti; segue il commercio con il 10,3 per cento e al quarto posto i servizi alle famiglie.
Sul fronte dell’imprenditoria, invece, il Lazio è la quinta regione italiana con il maggior numero di aziende costituite da titolari stranieri. Al 31 maggio 2009 sono 19.888 le imprese, pari al 10,5 per cento del totale (una su dieci) quelle gestite da imprenditori stranieri. Nell’ultimo triennio il Lazio ha fatto misurare un trend di crescita del 63,2 per cento contro una media nazionale del 43,1 per cento. Riguardo ai settori lavorativi è il commercio a vedere il maggior numero di imprenditori stranieri. A livello provinciale la Capitale, con le sue 15.

490 aziende con titolare straniero ne detiene il 9,4 per cento del totale nazionale. La nazionalità con maggiore vocazione imprenditoriale è soprattutto quella romena con 4496 casi pari al 22,6 per cento del totale regionale.

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