È la sfida che i romanisti vorrebbero finisse sempre in parità visto che al vecchio cuore giallorosso risulta ostico perfino pronunciare i nomi dei due club, Lazio e Juventus, che contrariamente a quanto saspetta il popolo romanista stasera faranno limpossibile per portare a casa lintera posta. Perché i tre punti della centoventottesima sfida fra piemontesi e laziali consentirebbero ai bianconeri di restare nella scia dellInter e ai biancocelesti di cominciare a ipotizzare realmente un piazzamento Uefa. «Contro la Juve sarà dura - ha sintetizzato il gestore-facrotum di Formello Claudio Lotito - ma partiamo alla pari: il nostro è un organico con precisi valori morali, costruito per competere ad alti livelli».
Sogna limpresa il patron biancoceleste, e rilascia dichiarazioni mirate a innescare il «pienone» nel posticipo odierno. Parla delloperazione Kakà creando una similitudine con i suoi gioielli di famiglia («Per la mia Lazio ho puntato su giovani con grande attaccamento alla maglia e ai valori olimpici, quindi un mio calciatore non lo cederei a nessuna cifra») e del caso Rocchi («Non si muove: ci fosse stato un interesse, Moratti mi avrebbe contattato. Invece nulla»), non prima di snocciolare la sua filosofia dirigenziale: «In estate ho rifiutato 75 milioni di euro complessivi per tre giocatori. E non sono pazzo: ho un progetto». Ironia o meno, non gli si può dar torto visto che ha i numeri dalla sua parte. Il numero uno di via di Santa Cornelia non è stato lunico che sè divertito a fotografare il match con i piemontesi. Secondo lex milanista Brocchi «loro hanno una mentalità vincente portata avanti da giocatori importanti come Del Piero, che ha una volontà che non finisce mai, quindi la Lazio deve stare attenta a questo: allo spirito di gruppo dei bianconeri che gli permette di centrare le vittorie importanti», mentre il doppio ex Fabrizio Ravanelli ha spiegato che «sarà un match difficile per entrambe le squadre, vengono tutte e due da una vittoria, la Lazio in rimonta a Reggio Calabria e la Juventus soffrendo forse troppo contro il Siena. E i torinesi hanno perso anche Chiellini». Serafico il commento di Delio Rossi, che non ha mai vinto contro la real casa bianconera: «Serve la partita perfetta. E speriamo basti». Poi ha aggiunto: «È un avversario tosto per dna, condizione fisica e caratteristiche di alcuni giocatori. Ma noi ce la giocheremo». Al tecnico non pesa avere mai battuto Inter, Milan o Juve da quando è alla Lazio. «La vittoria dipenderà da noi. Certo non possiamo sbagliare assolutamente nulla. E poi noi abbiamo Pandev, Rocchi e Zarate, le nostre carte...». Giocherà Carrizo fra i pali, coperto dalla Maginot formata da Lichsteiner, Diakitè, Rozenhal e Radu; poi, il doppio tridente: Dabo, Ledesma e Brocchi a centrocampo e il tris Za-Pa-Ro in attacco.
Dal canto suo il testaccino Claudio Ranieri, che deve inventare la difesa e rimediare ad una lunga lista di assenti, prima ha applaudito la gestione Lotito&Rossi («Già ad inizio stagione avevo pronosticato la Lazio tra le realtà del campionato. Lo scorso anno ha pagato gli infortuni, ma ora è tornata ai livelli di due anni fa, quando seppe qualificarsi per la Champions»).
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