Laziogate, per Storace tutto rinviato a venerdì

È stata rinviata a venerdì prossimo, 2 marzo,l’udienza del gup che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio di Francesco Storace e di altri sette imputati (Nicolò Accame, Fabio Sabbatani Schiuma, Nicola Santoro, Pierpaolo Pasqua e Mirko Maceri, Vincenzo Piso e Tiziana Perreca) coinvolti nel cosiddetto Laziogate, la presunta incursione informatica all’anagrafe del Comune di Roma finalizzata al boicottaggio della lista di Alessandra Mussolini alle regionali del 2005. L’udienza di ieri è stata dedicata agli interventi degli avvocati difensori, che hanno tutti rivendicato l’estraneità ai fatti dei loro assistiti. Hanno invece chiesto di essere giudicati previo patteggiamento della pena Gaspare Gallo e Dario Pettinelli.
L’avvocato di Storace Giosuè Naso ieri in aula ha detto che «le accuse di Dario Pettinelli (a sua volta indagato ed ex collaboratore dello staff di Storace, ndr) sono soltanto calunniatorie. È documentato e provato che Storace al momento della incursione informatica nell’anagrafe del Comune di Roma era a Latina e lo dimostrano i tabulati del suo cellulare e soprattutto la cella telefonica dalla cui analisi si evince che lo stesso Storace non era negli uffici della Regione». L’avvocato Naso, sempre a proposito di Pettinelli, ha ricordato che «è stato sentito varie volte dalla Procura, ma per quattro interrogatori, pur accusando se stesso di aver compiuto incursione informatica, è rimasto soltanto un testimone. Una cosa assurda dato che nel momento in cui si era accusato di un reato i magistrati avrebbero dovuto interrompere l’interrogatorio poichè non poteva più essere un testimone essendo diventato indagato».

«La parola d’ordine è serenità - ha commentato Francesco Storace al termine dell’udienza di ieri - attendo tranquillamente la decisione del giudice. Ho atteso per oltre un anno, tre giorni in più non fanno la differenza».

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