Lecce - Un immigrato curdo di 30 anni è morto questa notte durante lo sbarco di un gruppo di clandestini sulla costa tra Marina di Novaglie e località Ciolo, vicino a Gagliano del Capo, in provincia di Lecce. La vittima avrebbe sbattuto la testa contro uno scoglio a causa del mare agitato e aveva ancora con sé il foglio di via emesso dalla Grecia. L'uomo è morto sul colpo per una frattura alla base del cranio. Stando agli accertamenti della polizia municipale e della capitaneria di porto, il giovane si trovava a prua dell’imbarcazione quando la chiglia della barca ha urtato contro gli scogli spingendo contro la scogliera il trentenne, che ha urtato violentemente il capo.
Il bilancio I compagni di viaggio e gli scafisti hanno deciso di abbandonare il suo corpo su uno scoglio, da dove è stato poi recuperato dagli uomini del soccorso alpino e speleologico della Puglia che erano nella zona per un’esercitazione. Abbandonato il cadavere, gli scafisti hanno fatto scendere in mare, a circa 100 metri di distanza dal luogo dell’incidente, gli altri immigrati a bordo.
Questi sono rimasti per alcune ore sulla spiaggia dove, per riscaldarsi, hanno dato fuoco ai dizionari di arabo-inglese con avevano con sé. Sul posto sono intervenuti agenti di polizia. In tutto erano poco meno di trenta gli immigrati e di questi nove sono rimasti feriti. Gli altri sono stati condotti nel centro di prima accoglienza di Otranto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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