I rifugiati di via Lecco hanno passato la notte al piano terra di Palazzo Isimbardi. E a Palazzo Marino crea sbigottimento lazione del presidente della Provincia, che si è inserito nelle trattative prima con lofferta della scuola di via Saponaro, di proprietà del Comune, poi con lospitalità dei 178 immigrati nella sede via Vivaio. Ed è lì che si conclude la marcia degli sfollati iniziata dalla sede della Protezione civile di via Barzaghi dopo la rottura delle trattative. Don Colmegna spiega di essere stato lui a spingere: «Sosteniamo la scelta così come quella della scuola». Da Palazzo Marino le reazioni sono incredule: «È pazzesco fin dove arriva la demagogia» dice lassessore ai Servizi sociali, Tiziana Maiolo. «Tutto dimostra che è unoperazione politica: hanno rifiutato prefabbricati, appartamenti con piscina a Gallarate, i posti in viale Ortles. Gli abbiamo offerto 500 letti, hanno preferito andare a dormire sulle sedie».
Il vicesindaco, Riccardo De Corato, lancia la sfida: «Penati è libero di ospitare chi vuole. Così i milanesi capiranno chi è dalla parte della legalità e chi no e capiranno chi da quaranta giorni sfrutta questi immigrati per fare campagna elettorale».Via Lecco, Penati getta benzina sul fuoco
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