Un presidente che per un giorno ritrova il sorriso dopo tanti bocconi amari, un altro costretto a un dietrofront clamoroso. Il primo è Claudio Lotito che incassa un successo davanti al Collegio arbitrale che ha ritenuto inammissibile il lodo Ledesma riguardo allo svincolo dalla Lazio. Laltro è Aldo Spinelli che riporta nel giro di 48 ore Cosmi sulla panchina del Livorno.
In molti si aspettavano un esito simile alla vicenda Pandev, invece Ledesma resterà (almeno per ora) un giocatore della Lazio. Il Collegio arbitrale ha dato ragione nel merito al club biancoceleste: il calciatore sarebbe stato reintegrato in rosa. «È stato riconosciuto il nostro comportamento corretto», così lavvocato della società Gentile. Largentino, che a differenza di Pandev ha un contratto in scadenza nel 2011, puntava invece a dimostrare di essere stato discriminato e di essere stato escluso dalla prima squadra come il macedone. «È una vergogna - ha detto lagente del centrocampista DIppolito -. Sono stati valutati dei reintegri fittizi e non sono state valutate delle documentazioni probanti a favore del giocatore». Sicuro il ricorso, con i legali che minacciano di rivolgersi alla giustizia ordinaria.
Lotito ha subito incontrato il dg dellInter Branca per proseguire la trattativa sul giocatore. Lotito chiede 10,5 milioni di euro più Krhin fino al giugno 2011 oltre al prestito di Quaresma, la società nerazzurra sarebbe arrivata a 9 e la comproprietà del giovane centrocampista. In verità, come spiegato da Moratti, lInter si sta orientando su un altro calciatore: il centrocampista dello Sporting Lisbona Miguel Veloso, 24 anni a maggio, figlio di Antonio che fu capitano del Benfica. Intanto la Lazio si è assicurata Eguren, che oggi sarà a Roma, in prestito (500mila euro) dal Villarreal, 4 milioni la cifra per il riscatto, ed è vicina a Zapater del Genoa («vorrei aiutare Lotito», così il patron Preziosi).
A Livorno, intanto, è tornato il sereno tra Spinelli e Cosmi. Decisivo lincontro chiarificatore di ieri: il tecnico ha ritirato le dimissioni, il presidente ha effettuato un brusco dietrofront ritenendo che il lavoro svolto da Cosmi fosse un investimento troppo importante da non dilapidare.
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