In un giorno, un cuoco di ristorante cucina i piatti più svariati e in tre maniere ben distinte tra loro: cè la carta per i clienti, la più ricca e la sola in fondo conosciuta, ci sono i piatti per le maestranze e ci sono quelli di casa, della casa dello chef alle prese con moglie, genitori, figli e amici.
Raramente si sa qualcosa di queste due ultime cucine e allora ben venga lultimo libro che Pietro Leemann, titolare di Joia, in via Panfilo Castaldi a Milano, 02.29522124, www.joia.it, ha scritto per Ponte alle Grazie: Diario di un cuoco, «che cosa mangia un grande chef a casa sua». Il ricettario è diviso per stagioni e si apre con linverno, con un Arrosto vegetariano con indivia al vino rosso per arrivare, 220 pagine dopo, a unautunnale Zuppa tiepida di lenticchie con mele, sedano e pane tostato.
Pietro «apre le porte della cucina di casa sua per regalarci le sue ricette private, quelle che cucina per sé e per la sua famiglia, per i suoi amici, per i suoi colleghi coi quali divide momenti di amicizia e di affetto». Una bella idea.
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