Ma l’interpretazione della maggioranza è diametralmente opposta. La «forzatura» delle parole del cardinale fatta da Calderoli è «dissacrante», taglia corto il deputato dell’Ulivo Franco Monaco. E il coordinatore nazionale dei Comunisti italiani, Marco Rizzo, ironizza sulla ricerca di «investiture divine» del vicepresidente del Senato per «giustificare lo sciopero fiscale». Ma l’attacco più forte parte dal Guardasigilli, Clemente Mastella. «Il cardinal Bertone ha semplicemente voluto fare un richiamo ai doveri di ogni cittadino onesto. Ci dispiace che Forza Italia e Lega ne abbiano strumentalizzato le parole, travisandone completamente il significato», spara il leader dell’Udeur, rimarcando che «il Segretario di stato ha ricordato che è un dovere pagare le tasse, e questo vale ancora di più in una democrazia, nella quale la giustizia sociale e la solidarietà verso i più poveri devono avere un posto di primo piano».
Interpretazione «terzista» per l’opposizione «non allineata» sullo sciopero fiscale. Il centrista Luca Volonté prende le distanze da Calderoli che «tira per la giacchetta» Bertone, ma anche dalla maggioranza che pretende «benedizioni su un’idea fiscale sbagliata come quella di Visco».
An, con Adolfo Urso, boccia sia il governo che la rivolta delle tasse «assolutamente sbagliata» proposta dal Carroccio: «Le tasse vanno pagate ma il fisco deve essere equo e le risorse pubbliche spese bene, così purtroppo non è», chiosa l’ex viceministro alle Attività produttive. Rocco Buttiglione, infine, incardina la morale salomonica delle dichiarazioni del Segretario di stato del Vaticano. «Non pagare le tasse - spiega il presidente dell’Udc - è una colpa grave. Indurre i cittadini nella tentazione di non pagare, pretendendo tributi esosi e ingiustificabili, è colpa ancora più grave».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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