«La Lega vuole la Liguria inserita nel grande patto delle regioni del Nord»

«La Lega vuole la Liguria inserita nel grande patto delle regioni del Nord»

(...) Il Veneto è sempre stato l’obiettivo della Lega nonostante le autorevoli rassicurazioni a Giancarlo Galan e nonostante il mancato «sorpasso» con conseguente «attesa al casello». Poi c’è il Piemonte, dove la Lega può mettere in campo un campione del calibro di Roberto Cota. La Lombardia è obiettivamente più difficile, con Formigoni quasi intoccabile. Il Carroccio potrebbe avere il terzo posto in una regione considerata rossa. Emilia e Toscana sono state da poco «violate» dall’avanzata leghista, infine c’è la Liguria. Dove pure ormai l’investitura di Sandro Biasotti è ribadita in ogni circostanza.
Gli accordi di coalizione però sono molto delicati ed ecco così che tutto potrebbe tornare in ballo. Anche la Liguria? Francesco Bruzzone, leader regionale della Lega, non nega che il discorso Liguria debba essere messo sul tavolo, ma non necessariamente in chiave candidature. «Il vero obiettivo è rientrare a pieno titolo nel quadro degli accordi perché sia inserita la Liguria nel grande blocco del Nord - detta l’autentica condizione - Vogliamo che nell’ambito degli accordi venga considerata anche la Liguria, a prescindere dalle caratteristiche di ogni regione. Questo nel 2000 non era successo». Gli equilibri di cui discutere vedono insomma anche la Liguria in gioco, ma è inutile insistere sulla questione governatore. Bruzzone è tranciante: «Non è che gli accordi si fanno solo sul nome del presidente. Noi non ne facciamo una questione di poltrone. Comunque aspetteremo di conoscere le decisioni che verranno prese dai nostri dirigenti di partito».
A livello locale però in pochi sembrano avere dubbi sul ruolo di Sandro Biasotti alla guida della coalizione che sfiderà il centrosinistra tra un anno. Il ministro Scajola lo ha ribadito ancora ieri, parlando di candidatura «naturale», mentre Gianni Plinio, consigliere regionale del Pdl, ha definito la vittoria di Angelo Vaccarezza a Savona come un «campanello d’allarme per Burlando e la maggioranza regionale di centrosinistra». La sua analisi sul dopo-voto fa riferimento anche al «progressivo sfaldamento della giunta Vincenzi a Genova», e conclude sottolineando «tutte le concrete premesse per una vittoria di Biasotti alle regionali del prossimo anno».
Gli attivisti del Carroccio intanto non si scompongono. Per nulla interessati ai valzer delle poltronissime, dopo le conferme ai successi elettorali, riprendono anzi le battaglie di sempre, quelle che hanno portato risultati e soprattutto contatto diretto con la popolazione. Ieri, ad esempio, erano a Marassi con un presidio contro la presenza dei nomadi nei pressi dello stadio. «Il ritorno degli zingari conferma che il Comune non ha mantenuto le promesse fatte dall’assessore Francesco Scidone circa la messa in opera dei dissuasori di sosta subito dopo la fine del campionato di calcio», incalza Bruno Ferraccioli. Mentre il segretario provinciale Edoardo Rixi esulta per il «forte afflusso di cittadini in piazza che ha preoccupato i rom che hanno abbandonato lo spiazzo che avevano occupato».


Il momento magico della Lega ligure intanto viene confermato dalla «concretissima possibilità» che Sonia Viale diventi il secondo europarlamentare ligure insieme a Francesca Balzani del Pd. «Verso i primi di luglio la Cassazione completerà i conteggi per l’attribuzione dei seggi - conferma Bruzzone - Ma al di là di questo credo che Sonia Viale dovrebbe essere vicinissima al posto in Europa».

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