La legge italiana si è dotata ieri di una norma contro i molestatori: chiunque minacci o compia atti persecutori nei confronti di qualcuno rischia da oggi il carcere fino a quattro anni. Se poi a molestare è il coniuge (anche separato o divorziato), il convivente o il fidanzato e se la molestia è perpetrata su una donna incinta la detenzione può durare fino a sei anni. Sono le principali novità del testo approvato alla Camera che introduce il reato di «stalking» nel nostro ordinamento con un nuovo articolo: il 612-bis del Codice penale. Il provvedimento è passato con una maggioranza quasi unanime: gli unici voti contrari sono stati quelli dei due deputati liberaldemocratici. Un no che è stato stigmatizzato dalla relatrice del provvedimento, Giulia Bongiorno del Pdl. «Hanno votato contro solo quei deputati che non sono mai stati in commissione, dove tutti hanno offerto un contributo a un testo importante». Il disegno di legge stabilisce anche che nei confronti del molestatore si possa disporre lallontanamento fino ad un anno dalla casa o dal luogo di lavoro della vittima.
«Atti persecutori»: con questo termine il nuovo reato verrà indicato nel Codice penale. Il delitto è punito sempre a querela di parte, ma si può procedere dufficio se il reato è commesso nei confronti di un minore o di un disabile e anche quando il molestatore era già stato ammonito dal magistrato.
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