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Legge elettorale, Pdl-Pd: "No candidati nominati" E Di Pietro si infuria

Vertice anche con la Lega che chiede di creare "maggior collegamento tra elettori ed eletti" senza tornare al sistema delle preferenze

Legge elettorale, Pdl-Pd: "No candidati nominati" E Di Pietro si infuria

La legge elettroale e le riforme costituzionali tornano al centro del dibattito tra le forze politiche: il Pdl oggi ha incontrato sia il Pd sia la Lega Nord. Tra centrodestra e centrosinistra, in particolare, c'è l'intesa per modificare il cosiddetto Porcellum, "di avviare il superamento del bicameralismo paritario, di ridurre il numero dei parlamentari, di rafforzare la stabilità di governo e il ruolo dell’Esecutivo in coerenza con i principi del sistema parlamentare". Inoltre i due partiti vogliono accelerare "concordemente tra Camera e Senato" la riforma dei regolamenti parlamentari che dovranno favorire "la celerità e la trasparenza del procedimento legislativo". "L’incontro di oggi è stato positivo, se son rose fioriranno e vedremo alla fine se Berlusconi è affidabile", ha commentato il leader del Pd Pier Luigi Bersani a Otto e mezzo sottolineando però che "bisogna parlare con tutti perchè la riforma non si fa in due".

Pdl e Lega Nord, inoltre, di nuovo uniti, almeno sul tema della riforma della legge elettorale. Ad annunciarlo sono Ignazio La Russa e Gaetano Quagliarello dopo l'incontro con Roberto Calderoli, Federico Bricolo e Gian Paolo Dozzo. L'accordo tra i due partiti parte dai punti da modificare dell'attuale norma: "Abbiamo individuato i difetti" del Porcellum.

In particolare, nel vertice è emersa la necessità di un "maggior collegamento tra elettori ed eletti", che in questo momento sono "nominati". Questo non vuol dire che sia meglio tornare alle preferenze, come spiega La Russa ricordando che anche questo meccanismo non piace al Carroccio. Intesa tra i due partiti, inoltre, c'è anche sul principio che "il 2 e il 4% di sbarramento è una quota troppo esigua", ma anche sul fatto che "tutt’ora sono possibili maggioranze diverse alla Camera e al Senato, e questo è un problema che andrà affrontato".

L'incontro tra il Pdl e il Pd ha destabilizzato i rapporti (già di per sé precari) interni al centrosinistra. Con Antonio Di Pietro che è andato su tutte le furie e ha attaccato frontalmente Bersani. L'Italia dei Valori ha subito fatto sapere che non parteciperà alle consultazioni avviate dal Pdl sulla riforma della legge elettorale. "Sono oscuri e pericolosi per la democrazia questi incontri fatti nei sottoscala e non alla luce del sole come prevedono i regolamenti", ha spiegato al Tg3 Di Pietro. "Lontano dai riflettori, noi è da un po' di tempo che facciamo incontri, anche con l’Idv, sulla legge elettorale - ha replicato Bersani - non ci sono sottoscala.

Se si vuole fare una legge elettorale bisogna parlarsi tra tutti".

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