Una legge nata male

Squilli di tromba per annunciare i geniali miglioramenti sul neonato (febbraio 2010) Ddl sulle protesi mammarie. A prescindere dai contenuti della legge, su cui approfondiremo in seguito, è palese che qualunque regola, obbligo o proibizione, se non accompagnato da una pena, è assolutamente inutile (quindi la brillante idea di completare un testo di legge altrimenti inefficace non è così geniale da doversene compiacere). Ho già precedentemente fatto notare che un registro siffatto è assolutamente inutile, data la già completa e assoluta tracciabilità delle protesi mammarie. Queste sono presidi medico chirurgici con marchio CE che vengono vendute in confezioni sterili sigillate identificate da marca, modello, dimensioni, numero di lotto, numeri di serie. Questi dati sono riportati su talloncini adesivi da applicare sulla cartella clinica e promemoria da consegnare alla paziente.
Allargare l'obbligo di registrazione alle protesi impiegate per chirurgia ricostruttiva, come suggerito dall'onorevole Luciana Pedoto (Pd), non fa che aumentare il disagio provocato da un provvedimento inutile. Forse l'onorevole non ha le idee molto chiare su come funziona la ricerca. La valutazione del follow-up oncologico è un compito già brillantemente assolto a livello planetario da tutte le strutture pubbliche e private che fanno terapia e ricerca scientifica oncologica: non è compito dello stato italiano. Inoltre questo presupporrebbe l'accessibilità ai dati del registro a chiunque ne abbia occorrenza per motivi di studio. Peccato che la comunicazione al registro debba essere effettuata dalla struttura in cui è avvenuto l'intervento in forma rigorosamente anonima; inoltre la paziente può rivolgersi successivamente a strutture diverse, quindi non vedo come la sua storia clinica possa venire tracciata e quindi studiata sulla base del registro: grazie al cielo tutti i dati necessari sono contenuti nelle cartelle cliniche, altrimenti, prima di questa brillante pensata non ci sarebbe stata ricerca sui tumori mammari dopo impianto di protesi…
Quindi: sul registro risulterà semplicemente che la tal protesi è stata impiantata alla paziente numero x. Se un giorno quel tipo di protesi dovesse rivelarsi difettosa, dal registro partirebbe un avviso per le strutture di ricovero, che sono le sole a poter identificare la paziente dal numero, le quali dovrebbero avvisare la persona interessata, qualora non abbia cambiato indirizzo: non tanto semplice. Non si è risolto meglio il problema, come è accaduto recentemente per certe protesi PIP difettose, informando medici e pazienti tramite stampa e comunicati alle strutture sanitarie? Dato che la legge prevede che il registro non deve avere nessun costo per lo stato, mi domando chi dovrebbe eventualmente provvedere all'elaborazione gratuita di questi dati. Mi piacerebbe anche sapere se c'è un analogo registro delle protesi d'anca o delle protesi valvolari cardiache. Forse per le valvole cardiache non serve, dato che i difetti delle protesi valvolari difettose impiantate alle Molinette di Torino hanno spontaneamente dimostrato i loro problemi con la morte dei pazienti! A tutt'oggi le strutture sanitarie non sono state informate su come ed a chi inviare i dati relativi alle protesi impiantate.
Un anno e mezzo fa, a "Porta a Porta" avevo già suggerito all'onorevole Francesca Martini di non preoccuparsi delle protesi in se stesse, ma di chi le impiantava: vox clamantis in deserto. Nella prima stesura della legge non se ne accenna neppure. Meno male che ci ha pensato l'onorevole Mariella Bocciardo (Pdl): purtroppo male, però. Secondo il suo suggerimento potranno eseguire gli interventi gli specializzati in chirurgia plastica estetico ricostruttiva, chirurgia generale, ginecologia e ostetricia o chirurgia toracica. Oppure chi abbia svolto attività chirurgica comparabile negli ultimi cinque anni. Giusto consentire l'impiego delle protesi per uso ricostruttivo ai chirurghi plastici ed ai chirurgi generali e ginecologi che praticano o possono praticare la chirurgia oncologica della mammella, ma i chirurghi toracici cosa c'entrano? Forse avrà pensato che le mammella stanno sul torace? Peccato che la chirurgia toracica, o meglio, toraco-polmonare, riguarda l'interno, non l'esterno del torace. L'uso per scopi estetici dovrebbe invece essere limitato ai soli chirurghi plastici. Allargare a tutti "quelli che hanno svolto attività chirurgica comparabile negli ultimi cinque anni" apre le porte a chiunque, dato che per mettere protesi mammarie finora è bastata la semplice laurea in Medicina.
Cosa si intende per "attività chirurgica comparabile": chiunque che, senza arte né parte, abbia impiantato qualche protesi nell'ultimo lustro? Chi dovrà attestare questa attività comparabile? E come? Chi dovrà controllare? Mistero.

Comunque resto in trepida attesa di vedere quali saranno le sanzioni comminate a chi commetterà il temibile reato di impianto di protesi ad una minorenne, dato che il codice penale punisce con la reclusione "fino a sei mesi", cioè "al massimo" sei mesi (ovviamente con la condizionale) ed una multa inferiore a quella di certi eccessi di velocità l'esercizio abusivo della professione, cioè chi fa il medico o il chirurgo senza la laurea in medicina e chirurgia.
*Specialista
in Chirurgia Plastica

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