La Banca del Mezzogiorno - questa la denominazione ufficiale dellistituto, che dovrebbe andare a regime entro 5 anni - dovrebbe poter contare su un socio forte, e dalla presenza capillare nelle aree meridionali: le Poste. Lindiscrezione viene confermata sostanzialmente da Massimo Sarmi. Secondo lad di Poste Italiane, «si tratta di una decisione che il governo sta per assumere». Dopo limpasse di venerdì scorso, il testo di legge dovrebbe essere esaminato al Consiglio dei ministri di giovedì. Un testo snello, di solo 5 articoli, che secondo le intenzioni di Giulio Tremonti dovrebbe seguire un binario proprio rispetto al «piano Sud» complessivo del governo. Oltre alla rete delle banche di credito cooperativo, saranno dunque le Poste a rappresentare lalleato forte della Banca del Mezzogiorno. Sarmi, in unintervista a Mattino5, ricorda che gli sportelli postali sono presenti ovunque, nei paesi più piccoli dove non esistono sportelli bancari, perciò «potremmo essere utili, assieme ad altri soggetti, nel far arrivare ogni tipo di servizio proprio dove sono le persone, senza costringerle a spostarsi».
Quanto alla raccolta del risparmio postale, difficilmente potrà essere convogliata verso impieghi della Banca, visto che passa attraverso la Cassa depositi e prestiti. Il ddl prevede le emissioni di «Sud-bond», obbligazioni che dovrebbero garantire le risorse per finanziare iniziative imprenditoriali e infrastrutturali nel Mezzogiorno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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