La legge del sequel

Una strana nebbia verde, capace di scatenare istinti assassini e di aprire letteralmente le porte dell’Inferno si aggira da tempo su Mompracem e per affrontarla sono costretti a tornare in azione Sandokan e Yanez, assieme al fido Kammamuri e al valoroso Tremal-Naik. Nell’anno in cui ricorre il centenario della morte di Emilio Salgari (morto suicida il 25 aprile del 1911) il primo a decidere di omaggiare il maestro dell’avventura italiana è lo scrittore spagnolo Paco Ignacio Taibo II che darà alle stampe il prossimo 27 gennaio il suo Ritornano le Tigri della Malesia (più antimperialiste che mai) (Marco Tropea Editore). Il libro, tradotto in italiano da Pino Cacucci, si propone come un ardito seguito de Le Due Tigri dove ai tigrotti della Malesia si accompagnano altri eccentrici personaggi come Friedrich Engels, il professor Moriarty (l’arcinemico di Sherlock Holmes) e Rudyard Kipling. «È un pastiche letterario - spiega lo stesso Taibo nell’introduzione al volume - risultato dalla congiunzione tra un’assidua vocazione letteraria per il romanzo d’avventura e la mia passione infantile per il maestro della narrativa d’azione coltivate in tanti anni, che hanno avuto origine in un bambino malaticcio e felice in una società repressiva e senza televisione e si sono consolidate in un adolescente attivo nelle lotte politiche e sociali degli anni Sessanta avvalendosi del codice etico dei Tre Moschettieri, dell’atteggiamento impavido di Robin Hood e dell’antimperialismo di Sandokan». E Taibo ci tiene a sottolineare che ciò che più lo ha colpito della letteratura salgariana è la posizione decisamente anticolonialista dello scrittore veronese: «ho letto 63 libri scritti da Salgari, uno in più di quanti ne aveva letti Che Guevara... I suoi eroi sono palpitanti, passionali».
Taibo II è anche consapevole che il modello fondamentale di contaminazione che lo ha portato a scrivere un romanzo del genere è sicuramente da ascrivere a Philip José Farmer che per primo nel suo celeberrimo Ciclo del Mondo del Fiume si divertì a far convivere nello stesso universo narrativo personaggi come l’esploratore Richard Burton, Tom Mix, Alice, Mark Twain, Cyrano de Bergerac. Ed è proprio per questo che Ritornano le Tigri della Malesia (più antimperialiste che mai) è dedicato proprio alla «memoria e agli insegnamenti» del grande maestro della fantascienza statunitense. Nonostante però le numerose contaminazioni però il testo è fedele al modello originale: «a Salgari - spiega ancora Taibo II nell’introduzione - devo non solo i personaggi ma molte frasi, descrizioni, modi di vedere... Mi sono imbattuto in una difficoltà praticamente insormontabile, dovevo trovare uno stile narrativo dal sapore ottocentesco, ma che snellisse la narrativa convenzionale». E le nuove Tigri della Malesia hanno già entusiasmato la comunità dei salgariani doc che hanno deciso di tributargli il prossimo 28 gennaio a Verona lo speciale premio della rivista Il Corsaro Nero.
Nella biblioteca di tutti gli appassionati di steampunk non può assolutamente mancare quest’anno anche un altro titolo previsto sempre per fine gennaio: Londra brucia (Fanucci) di Joe R. Lansdale. È il seguito di Fuoco nella polvere e propone una sorta di versione alternativa de La guerra dei Mondi di H. G. Wells. Se nel volume precedente avevamo incontrato un Buffalo Bill cibernetico intento a rubare la creatura di Frankestein ai giapponesi che hanno invaso l’America e sconfitto Custer a Little Big Horn, in Londra brucia veste invece il ruolo del protagonista Ned, la superfoca intelligente sopravvissuta all’inabbissamento dello Zeppelin nella precedente storia e che si trova a dover arginare una invasione marziana. A scatenare la catastrofe è stato per errore il crononauta protagonista de La macchina del tempo e a dover affrontare l’emergenza ci sono oltre a Ned, gli scrittori Jules Verne, Mark Twain e lo stesso H.G. Wells. «Londra brucia - spiega Lansdale - è un susseguirsi di sorprese e colpi di scena mozzafiato, un gioco violento che dovrete cavalcare senza l’aiuto di briglie o sella».

In questa storia imbizzarrita può accadere di tutto: strani sigilli possono mettersi a parlare e decidere di diventare scrittori di pulpstories, scimmie alte 12 metri si aggirano sulla Terra, e giganti di metallo camminano per le praterie cercando di annientare i marziani.

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