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Ma la legge viene sempre prima di tutto

(...) ritengo vergognosa la finanziaria del governo Prodi, con aliquote che penalizzano ricchi e poveri e, addirittura, penalizzano le famiglie numerose.
Ad esempio, ritengo vergognoso pensare di fare cassa utilizzando la leva fiscale, quando gli esempi in tutto il mondo (e persino quelli recenti in Italia, con il governo Berlusconi) hanno dimostrato che un abbassamento delle aliquote, aumenta anziché diminuire le entrate fiscali, riducendo l’evasione e allargando la base contributiva.
Ad esempio, ritengo vergognoso che le entrate supplementari (in Italia e in Liguria) non vengano utilizzate solo per ripianare i buchi, ma anche per spese clientelari e ingiustificate: sprechi, consulenze che sono utili solo per i consulenti, assunzioni anche superflue nel pubblico impiego, sopravvivenza di carrozzoni statali o comunali, promesse ai precari che spesso si rivelano solo l’ennesima illusione.
Proprio per questo, ho apprezzato che Enrico Musso e Renata Oliveri abbiano messo nero su bianco e affidato alla penna della loro ottima e correttissima addetta stampa Antonia Ronchei, uno degli elementi più positivi della loro campagna elettorale, e che «ribadiscano l’obbligo di pagare tutte le tasse anche quando si ritengano ingiuste o eccessive». Mentre è stato forse eccessivo - nonostante abbiano motivato ampiamente la loro scelta nel comunicato che pubblichiamo qui accanto - che abbiano partecipato alla manifestazione di protesta del panificio, chiuso per essere stato scoperto dai finanzieri mentre, per tre volte, non emetteva lo scontrino.
Capisco tutti i discorsi e le giustificazioni degli interessati, ma la legge è legge. E non credo che i candidati debbano dare in alcun modo l’impressione di coprire un’illegalità, anche piccola e anche al di là della loro volontà, come traspare chiaramente dalle loro parole.
Glielo dico con forza, a Enrico e Renata, anche con parole che possono sembrare ruvide, perché credo che, quando si vede un amico sbagliare, occorra immediatamente dirglielo, per correggerlo insieme. Lealmente.
È una legge universale, ma che vale soprattutto in politica, dove non c’è niente di più dannoso degli «yes-man».


Quindi, se posso permettermi un modesto consiglio, dico ai nostri candidati che, in tema fiscale, si impegnino in una campagna per l’abolizione immediata dell’Ici, l’imposta comunale sugli immobili che è ritenuta giustamente il più iniquo dei balzelli. Basta prendersi l’ultimo confronto elettorale fra Berlusconi e Prodi e copiare le parole del leader azzurro. Non è difficile.

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