La leggenda nera risale al 1963

Le polemiche su Papa Pacelli «Pontefice di Hitler» sono vecchie di parecchi decenni, ma in realtà successive alla scomparsa di Pio XII. Quando Pacelli morì, nell’ottobre 1958, il ministro degli Esteri israeliano Golda Meir scrisse infatti un messaggio in cui riconosceva che «la voce del Papa» si era levata in favore delle vittime ebree della persecuzione nazista. Ma cinque anni dopo qualcosa cambiò e incominciò la leggenda nera di Pio XII: nel 1963, infatti, fu rappresentato a Berlino il dramma «Il Vicario», che scaricava su Papa Pacelli la colpa dello sterminio degli ebrei perpetrato dai nazisti. La tesi dell’autore Rolf Hochhuth, «imbeccato» dai servizi segreti di Berlino Est, era che sarebbe bastato che il Pontefice avesse parlato contro l’Olocausto per impedirlo, ma non lo fece. Questo spinse l’anno dopo Paolo VI a prendere le difese del predecessore, facendo pubblicare documenti degli archivi vaticani relativi agli anni della guerra e avviando la causa di beatificazione di Pio XII. Ma ormai la strada della colpevolizzazione di Papa Pacelli era spianata: nel 1999 lo scrittore e giornalista John Cornwell arrivò a chiamare esplicitamente Pio XII «il Papa di Hitler», nonostante fosse stato il Pontefice che più era stato ringraziato dagli ebrei in tutta la storia della Chiesa.

E ancora oggi nel museo della memoria della Shoah a Gerusalemme Pio XII è collocato nella “sala della vergogna” dedicata ai capi di Stato che non fecero nulla per impedire lo sterminio degli ebrei. Un fatto questo che è adesso alla base dei contrasti tra Israele e il Vaticano appunto sulla questione della beatificazione di Papa Pacelli.

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