La leggerezza di essere Swatch

La Casa del lusso democratico presenta il suo movimento automatico su acciaio

Fabrizio Rinversi

Nel 1983 Nicolas G. Hayek, lanciando il fenomeno Swatch, ricordò al mondo intero che la patria dell'orologeria era e sarebbe sempre rimasta la Svizzera. Non era un meccanico complicato, ma un orologio di plastica dotato di movimento al quarzo. Quel calibro era composto da 51 parti. Per festeggiare il trentennale, nel 2013, la Casa di Bienne, a Baselworld ha nuovamente stupito addetti ai lavori e pubblico, presentando il Sistem51, movimento meccanico automatico, studiato e sviluppato in-house, costituito anch'esso da 51 componenti, e montato su una cassa in plastica. Una pietra miliare che ha proiettato Swatch nella contemporaneità.

Sottolinea Carlo Giordanetti, Direttore Creativo del brand: «Swatch non ha mai rinunciato alle sue due prerogative di base, l'accessibilità e la leggerezza. Lungo i suoi 33 anni di storia Swatch è passato, in particolare in Italia, da oggetto del desiderio snob, a mainstream quasi impalpabile, per poi tornare ad essere un accessorio di culto. Ma non ha mai tradito la sua mission, quella di essere destinato a tutti, simboleggiando il cosiddetto lusso democratico». E per mantenere intatti i suoi plus nel tempo, Swatch ha dovuto compiere sforzi non indifferenti, soprattutto dopo l'avvento del Sistem51, come ci conferma Giordanetti: «Un movimento simile ha comportato non solo lo sforzo progettuale, ma ha imposto la creazione di una fabbrica specifica per produrlo, dopo averlo ingegnerizzato, a Boncourt, nel cantone del Jura. In quegli ambienti, asettici, supercontrollati, perfettamente organizzati nelle fasi di processo si può sperimentare un momento bellissimo e significativo, quando giunti in una specifica sala, si vive contestualmente l'assenza quasi totale di rumore della linee operative del Sistem51 e il frastuono assordante della fase finale di assemblaggio di uno Swatch tradizionale trasferita in quella sede. È come se si volesse tenere sempre viva, oggi, una parte dell'anima originale di Swatch». Tecnicamente, il Sistem51, automatico, distribuisce i 51 componenti su 5 livelli ancorandoli con una sola vite centrale. È interamente costruito in ARCAP, lega non ferrosa amagnetica, costituita da rame, nickel e zinco. Tale approccio costruttivo, inedito per un calibro meccanico, ha determinato la richiesta di 17 brevetti: il bilanciere oscilla alla frequenza di 3 Hz e la riserva di carica assicurata è di 90 ore, con una garanzia di precisione di +7/-7 secondi al giorno. Da luglio, questo prodigio equipaggia la collezione Irony, in acciaio lucido, da 42 mm, dal design essenziale per un look moderno e sofisticato.

Il fondello trasparente permetterà di vedere all'opera il Sistem51 con rotore anulare. Sono sette i modelli previsti: Earth, Boreal, Soul, Arrow, Fly, Tux, Stalac, con la creatività che esplode sui quadranti, senza mai esagerare, con graduazioni in Superluminova al posto di quelle stampate, e cinturini in cuoio e metallo.

Conclude Giordanetti: «Il Sistem51 Irony è stata l'evoluzione del Sistem51 in una versione più matura e più adulta, più classica».

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