Leggi, leggi che diventi grande

Molte novità alla quarta edizione di «Quantestorie», il Festival del libro per bambini e ragazzi, al via da domani a Palazzo Litta, a Milano. «Quest’anno - spiega l’ideatrice della manifestazione, Renata Gorgani - abbiamo deciso di rivolgerci non solo ai ragazzi fino ai 13 anni, quelli che frequentano elementari e medie per intenderci, ma anche ai loro fratelli maggiori dei primi anni delle superiori, quindi quelli della fascia 14-15 anni».
Perché questa scelta?
«Perché è un’età in cui anche i ragazzi che erano buoni lettori tendono a perdere l’interesse per la lettura, un po’ perché distratti da altre cose, soprattutto Internet, ma soprattutto perché la scuola non si preoccupa più di coltivare la passione per la lettura. La scuola superiore, all’inizio, non sa bene a che tipo di letture rivolgersi, a parte i soliti classici, senza pensare che esiste una produzione letteraria indirizzata proprio a quest’età, con argomenti e temi dedicati. La nostra idea è di intervenire su questa situazione, cercando di prevenire questa disaffezione dalla lettura».
Per questo dedicate la vostra giornata di studi al tema «Crescere leggendo»?
«Sì, “Crescere leggendo. Il rapporto dei ragazzi e degli adolescenti con i libri” sarà il titolo della giornata di studi che abbiamo organizzato per il 16 aprile. Un convegno cui si sono già iscritti 260 insegnanti, segno che a quanto pare abbiamo toccato un tasto sensibile».
Detto delle novità, il nocciolo duro del festival sarà sempre quello dei bambini e ragazzi dagli zero ai 13 anni?
«Senza dubbio. Infatti a loro sono dedicate le due mostre dell’edizione di quest’anno. La prima prende spunto dai cento anni del fumetto (nel 1908 nasceva il Corrierino dei Piccoli) per parlare di libri a fumetti e comics, dalla Pimpa a quelle recenti graphic novel, come Persepolis, che hanno dimostrato come anche il fumetto possa essere un ottimo veicolo verso la lettura, oltre che una forma di espressione autonoma».
L’altra mostra invece racchiude l’opera omnia di un grande illustratore come Roberto Innocenti...
«Possiamo dire così, visto che le ottanta illustrazioni raccolte rappresentano la quasi totalità del suo lavoro: Innocenti lavora tantissimo sui dettagli, per una decina di illustrazioni impiega anche tre anni. Tra l’altro la mostra, con immagini dedicate alla Rosa Bianca, Pinocchio, Lo Schiaccianoci, Il Canto di Natale, sarà posta ad altezza di bambino».
Altra tradizione del festival è un’iniziativa di solidarietà: quest’anno come vi siete organizzati?
«Chiedendo ai grandi nomi della letteratura per l’infanzia e l’adolescenza di regalarci un racconto. La raccolta, intitolata Ma come parli?, è stata tradotta nelle principali lingue parlate dai ragazzi emigrati nelle scuole, quindi francese, spagnolo, romeno, arabo, cinese. Il libro sarà messo in vendita a 3 euro e il ricavato delle vendite sarà utilizzato per finanziare Sharadha Balangan, un progetto educativo dedicato ai bambini di strada della città indiana di Nashik».
Per quanto riguarda gli ospiti, quest’anno avete messo assieme un parterre variegato, con cantanti, scrittori, intellettuali...
«Abbiamo invitato tutti coloro che hanno avuto a che fare con i ragazzi nel corso della loro carriera.

Per esempio Angelo Branduardi presenterà il suo libro, La pulce d’acqua, e canterà per e anzi con i bambini, visto che le sue canzoni sono popolarissime tra di loro. Ci sarà anche Carlo Biglioli, il cantante della Famiglia Rossi, una vera rockstar per i più piccoli, che presenterà tutte canzoni dedicate a Pinocchio».

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