da Roma
Intervenga il governo. Ci pensi Romano Prodi, chiede la commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici, faccia lui qualcosa per assicurare «il diritto alla libertà di circolazione riconosciuto dalla Costituzione». E nel frattempo si muovano i prefetti, anche precettando, perché la situazione, se i blocchi stradali continueranno, può diventare insostenibile e «pericolosa».
Il garante suona lallarme. «Illegittime», sostiene, le astensioni dal lavoro dei tassisti, «in violazione della disciplina vigente» le modalità della protesta, «pregiudizievole per libertà individuale» il protrarsi delle agitazioni. Città paralizzate, trasporti in tilt, turisti a piedi, utenti furiosi. Questo il quadro che induce la commissione a riunirsi e ad approvare allunanimità un documento piuttosto preoccupato.
Leggi e disposizioni alla mano, gli scioperi dei tassisti contro il decreto sulle liberalizzazioni preparato dal ministro Pierluigi Bersani sono dunque «illegittimi». Non certo lastensione nazionale, programmata per l11 luglio e regolarmente annunciata per tempo, «nel rispetto dei termini di preavviso». Ma tutte le altre «che si sono verificate a partire dal 2 luglio», quelle sì che sono censurabili perché, si legge, non sono state «adeguatamente preannunciate» e perché «hanno inciso pesantemente sul servizio pubblico e, in alcuni casi, hanno determinato blocchi o rallentamenti della circolazione rendendo anche difficile laccesso agli aeroporti e alle stazioni ferroviarie».
E il futuro immediato fa pensare addirittura a un peggioramento. Considerato che «da parte di esponenti della categoria è stata prospettata la possibilità che le astensioni proseguano nei giorni successivi anche in vista delle manifestazioni nazionali» e ritenuto che «il protrarsi di questa situazione fa ritenere che sussista il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente al diritto alla libertà di circolazione riconosciuto dalla Costituzione», la commissione ha «deciso di procedere alla segnalazione» al presidente del Consiglio e ai presidenti della Camera e del Senato.
Il caos, insiste il garante, è dietro langolo, «anche a causa di concomitanti scioperi nei trasporti, dellintensità della circolazione nel periodo estivo e dellafflusso dei turisti nelle principali città». Bisogna perciò che il governo intervenga subito. E intanto, conclude la commissione di garanzia, si diano da fare i prefetti.
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