Leishmaniosi, un vademecum per salvare Fido dalle punture

Leishmaniosi, un vademecum per salvare Fido dalle punture

Il pappatacio ovvero un insetto simile alla zanzara, punzecchia un cagnolino e poi un altro e ancora un altro, ma può anche colpire gli esseri umani. Nel suo aghetto trasporta il sangue infetto e in tal modo trasporta il parassita responsabile della malattia. Colpisce più spesso fra maggio e ottobre, preferibilmente fra il tramonto e l’alba.
In altre parole, per l’estate 2011, l’allarme in città si chiama «Leishmaniosi canina».
A lanciarlo, con una campagna patrocinata dal Comune, è un gruppo di veterinari che fa capo alla «Clinica veterinaria Foce» di via Baroni. Ieri gli esperti hanno presentato quindi anche il vademecum per i possessori dei quattrozampe amici dell’uomo. La campagna prevede l’offerta di uno screening del cane (dal costo di 60 euro) e la cognizione di alcuni accorgimenti da intraprendere per non vedere il proprio cane ammalarsi della pericolosa patologia. Quello che conta, in buona sostanza, è applicare sulla cute alcune gocce di un liquido antiparassitario e repellente contro le zanzare almeno ogni due settimane. Inoltre è indispensabile che il cane porti sempre il collare antiparassitario con prodotti a base di piretroidi sintetitici repellenti.
All’ombra della Lanterna vivono circa 90mila cani. In provincia ne sono stimati circa 150mila. I quartieri più colpiti dai focolai della leishmaniosi canina, secondo i veterinari, sono quelli di Albaro, Sampierdarena e Valbisagno. Tuttavia è consigliato lo screening e la profilassi per tutti i cani genovesi.
«La patologia - spiegano alla Clinica Veterinaria Foce - si trasmette via pappatacio fra cane e cane, ma può essere trasmessa anche all’uomo. In questo caso, però, si può curare facilmente e raramente risulta patogena. La malattia non colpisce altri animali, come i gatti, ma si adatta soltanto nei canidi. Può essere una malattia latente, ma può anche manifestarsi in maniera conclamata. In questo caso circa il 15 per cento dei cani muore. Per verificare se il cane è infetto l’unico modo è quello di sottoporre l’animale a specifico screening.

Genova risulta una zona particolarmente endemica rispetto al resto d’Italia e d’Europa. Con questa campagna di sensibilizzazione vogliamo dare una corretta informazione ai cittadini e abbiamo deciso di affiggere migliaia di manifesti in tutta la città».

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