Agli inizi del Duemila c'era una band milanese molto quotata che stava ricevendo molte attenzioni dalla stampa e dagli appassionati di rock alternativo, erano i «La Sintesi», quintetto capitanato da Lele Battista che ha avuto la sua punta di popolarità quando andarono a San Remo con il brano «Ho mangiato la mia ragazza». Oggi i «La Sintesi» non esistono più ma Lele Battista continua a fare musica da solo ed ha pubblicato lo scorso anno il suo esordio solista «Le Ombre».
Se nei «La Sintesi» era l'urgenza adolescenziale a trasparire, ora nella sua fresca carriera da solista, quello che Battista fa emergere è un talento poetico raffinato e cupo. Dimostra di non essersi fermato ma di continuare a maturare ispirandosi al maestro di sempre Franco Battiato. Musicalmente lascia trasparire molte influenze dal pop degli anni '80 all'indie-rock più attuale, si sentono echi David Sylvian, alcune evocazioni arrivano dalla scena elettronica inglese e poi c'è tanto rock, spesso etereo e psichedelico, le chitarre soprattutto paiono ispirate a Mogwai e Sigur Ros. Nel disco sono presenti anche dei brani registrati con unintera orchestra che riesce a portare le canzoni di Lele Battista ad un livello quasi aulico, decisamente ispirato all'ultimo Battiato.
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